Romangia, Coros e Nurra di Alghero | Il nord-ovest della Sardegna nel manifesto dell’associazione VINOS

Romangia, Coros e Nurra di Alghero | Il nord-ovest della Sardegna nel manifesto dell’associazione VINOS

di Alessandra Corda

Passaggio a nord-ovest
Potremmo partire dai toponimi o dalla robusta base ampelografica, saltare agilmente dal neolitico al medioevo, dalla matrice contadina di sussistenza alle cantine cooperative; dalle bonifiche del secondo dopoguerra alle conversioni biologiche e biodinamiche degli ultimi decenni. Partite da dove volete e troverete abbondanti elementi per raccontare la Romangia, il Coros e la Nurra di Alghero: tre territori del quadrante nord-ovest della Sardegna che hanno una storia antica e moderna super solida in fatto di produzioni vitivinicole.

Nurra

Coros

Romangia

Qui nasce VINOS, associazione di giovani vignaioli barbuti che opera dove insistono la DOC Moscato Sorso Sennori, l’IGT Romangia, la DOC Alghero e l’IGT Nurra. I soci fondatori arrivano in buona parte da una formazione in enologia e viticoltura e raccolgono un’eredità importante, in delicato equilibrio fra la continuità del sistema esistente e la nuova interpretazione del suo potenziale.

È tempo di veicolare un altro messaggio: un approccio fluido al territorio, svincolato dal concetto di denominazione, orientato al superamento delle percezioni comuni non più sufficienti a esprimere la bellezza paesaggistica di questi areali e dei loro vini.

Vigneto in Romangia, vecchie viti ad alberello

Vigneto in Romangia, vecchie viti ad alberello

Da dove partire senza rinnegare il passato?
Per esempio cambiare l’idea di una Romangia fornitrice di sfusi e uve che hanno contribuito massicciamente alle produzioni di imbottigliati di altre importanti subregioni della Sardegna. Un processo che interessa anche il Coros e l’area algherese, dove gravitano due realtà dal peso socio-economico rilevante: la cantina cooperativa di Santa Maria la Palma nata negli anni ’50 del Novecento e la storica Sella&Mosca. Accanto a questi grandi poli sono nate negli ultimi decenni micro e medie cantine che hanno intrapreso il percorso aziendale da conferitori a produttori. Non è un passaggio facile, ma da quel presupposto nasce il lavoro identitario in grado di restituire espressioni enologiche molto più variegate del percepito o di ciò che si proietta sul mercato.

VINOS non è un catalogo di piccoli produttori, piuttosto uno strumento di autodeterminazione che intende mettere a regime azioni concrete di sostenibilità. E non potrebbe essere altrimenti: la media degli ettari vitati per socio è di circa 5, con una produzione media annua di 4.000 bottiglie.

Visitando le loro piccole vigne, mappe tecniche alla mano li troviamo a elencare le componenti dei suoli, i dati pluviometrici, la ventilazione dominante. Dati e ancora dati per inquadrare obiettivi enologici di qualità fine. Il loro manifesto si apre con la definizione del concetto di vignaiolo, che coltiva, produce e commercializza il proprio vino, ma che ha anche il compito di custodire il paesaggio, adottando la lotta ragionata, nessun utilizzo di diserbanti e insetticidi, facendo rete e formazione di settore, strutturando una comunicazione chiara e univoca per chi consuma i loro vini.

Bianchi (base vermentino) e rossi (base cannonau, cagnulari e pascale) proiettano una filigrana di strutture e profili di carattere territoriale di ottimo livello qualitativo. Questo è merso durante dell’evento Radizi (radici), nell’ambito della Sardinian Wine Weeks, tenutasi l’ultima settimana di aprile 2024. Per l’occasione, una masterclass dedicata al Vermentino vinificato in acciaio di una sola annata, la 2021: sette calici in cui, tenuto conto delle variabili stilistiche in capo a ciascuna cantina, è stato possibile individuare il contributo dato dalle microzone di riferimento. Soprattutto si è dato prova di uno degli asset più affascinanti e vulnerabili di questi bianchi da clima caldo: la longevità.

Sardinian Wine Week

Podere 45, Vermentino di Sardegna DOC 2021 (Nurra di Alghero)
Nasce su una matrice di calcari e argille compatte. Quadro olfattivo raffinato dominato da fiori gialli, garrigue e bergamotto. Sorso dalla progressione fresco-sapida ancora in perfetto equilibrio con la componente glicerica di misurata rotondità. Composta piacevolezza. Tappo a vite.

Cantina Cargiaghe – Vermentino di Sardegna DOC 2021 (Bacchileddu, Porto Ferro, Alghero)
In sintesi “sturm und drang”: alberello, scisto, abbondanti, fresche e vigorose maestralate. Profilo balsamico, elicriso, sambuco, note agrumate. Sottile, teso, gioca dinamico e si congeda non lunghissimo, ma incisivo così come ha esordito.

Gavino Delogu – Prima stella, Vermentino di Sardegna DOC 2021 (Usini, Coros)
Poco più di tre ettari di calcari attivi, coltivati a cagnulari e vermentino. Il contributo più importante alla parte olfattiva arriva dalle note fruttate di pera e mela Golden mature, segue pot-pourri di fieno e fiori di campo, note mielate e iodate. Sorso volumico e caldo, appagante. Filologico.

Carpante – Frinas, Vermentino di Sardegna DOC 2021 (Usini, Coros)
Delle uve vermentino qui leggiamo la componente sapida particolarmente pronunciata e la dimensione aromatica nitida, ma anche la dialettica non sempre facile fra maturità e tensione. Nel complesso un profilo che esprime più materia che dinamicità.

Agricola Leo Conti – Marasò, Vermentino 2021 (Badde Pira e Zighera, Sorso, Romangia)
Vigneto su calcare miocenico che da vita una versione di Vermentino “hipsteriggiante”. Originale, ma senza farsi prendere troppo la mano dalla spontaneità. Ficcare il naso nel calice più volte e scoprire la natura cangiante di questo bianco creativo: fumé, fiore di mandorlo, susina matura per citare random. Saporito e lungo.

Terre di Baquara – Vermentino 2021 (Badde Pira, Sorso, Romangia)
C’è il terroir, ed è lui a dettare le regole, anche quando si lavora per sottrazione ed evidente perizia tecnica. Prima di tutto gli elementi costituenti: non esplosioni olfattive, ma asciuttezza, sapidità e tipico ammandorlato sul finale. Sorso con indice di bevibilità molto alto!

Mario Bagella – Olieddu, Vermentino 2021 (Olieddu, Sorso, Romangia)
Il tempo che passa non lascia spazio alle ripetizioni. Sentendo lo stesso vino a distanza di qualche anno si capisce meglio la stoffa. Accade a questo Vermentino che macera sulle bucce per qualche ora. Esprime sentori di frutta secca, mandorla, earl grey, alghe essiccate, pietra focaia. Struttura e sapidità importanti. Si avvia ad essere un’icona di classe dell’azienda più anziana del gruppo,

Fra gli assaggi fuori dalla mastercalss segnalo:

Azienda agricola Ruiu, De Ruiu, uve cannonau e pascale 2022 (Sorso, Romangia)Bellissima parcella quella di Giuliano Ruiu, dove si leggono in miniatura orografia, pedoclima e matrice ampelografica romangine. Ceppi di cannonau e pascale di diversi decenni allevati ad alberello danno vita a un rosso equilibrato e profondo. Profilo olfattivo da manuale. Struttura, ma anche tanta tanta grazia.

Zipà, sapa d’uva pascale e zirone (girò), Agricola Agreste (Sennori, Romangia)
Elisir di mosto fiore non pressato in infusione con frutta e aromatiche, ottenuto con una riduzione a fuoco lento diverse ore. Piccola produzione, grande cura. Da non perdere. La tenuta di Antonio include anche un frutteto e un uliveto, recuperando un modello agronomico policolturale in continuità con la vocazione storica di questo areale.

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Alessandra Corda

Folgorata dalla visione di Mondovino, in un pezzo di vita londinese ottiene il primo certificato enofilo (WSET). Laurea in lettere, copywriter, è sommelier AIS responsabile dell’accoglienza per una cantina in Gallura. Collabora con il sito AIS Sardegna dal 2016, intravinica dal 2018. Pensa il vino come esperienza di bellezza totale, narrato con la contaminazione di ogni linguaggio creativo possibile.

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