Montalcino | Cronache della vendemmia più tardiva dal 1979
di Stefano Cinelli ColombiniQualcosina è già stato colto ma solo da ieri, lunedì 30 settembre 2024, si vedono tanti carrettoni carichi d’uva sulle strade Montalcino. È la vendemmia più tardiva dal 1979, e questo non è il solito settembre. L’erba è d’un verde che pare Irlanda, mai vista una roba così.
È freddo, la notte siamo sotto i 10° e il giorno si superano di poco i 20°. È da un mese che il cielo non è mai del tutto sgombro da nuvole (salvo l’ultimo paio di giorni) e le previsioni cambiano ogni tre o quattro ore. Non mi lamento, non abbiamo avuto gelate, alluvioni, siccità o grandine, è l’insieme che è bizzarro; un autunno irlandese dopo un’estate tunisina e una primavera inglese non ha senso, e il tutto in piena Toscana è ancora più assurdo.
È stato un clima diverso dai freddi anni ’60, dai gelidi ’70, dai siccitosi ’80 e pure dal temperato inizio di questo secolo, direi unico se non fosse che da anni quest’aggettivo è abusato. Ma la vite si dimostra la solita liana adattabile, e sta proprio bene. Montalcino è piena d’uva, ce n’è tanta, buona e (infine) matura. A modo suo, però.
Quest’anno ho visto i noccioli più graniti di sempre, bucce spesse forse leggermente amare (segno di tanti tannini?) e colore a profusione ma poco zucchero. Non è un’annata uniforme, tra i tanti, tanti chicchi ben maturi se ne vedono anche di rosa, e in qualche azienda che non ha gestito al meglio le sfogliature ci sono anche quelli scottati.
È il momento di gloria dei selettori, che siano meccanici, ottici o tavoli di cernita; prima vedevamo questi fruzzichi come roba da ricchi o da fissati, e vai a vedere che con climi così ballerini diventeranno una necessità. Ma pensa te. L’andamento della maturazione è stato stravagante, ricordate che non pochi “autorevoli” prevedevano un anticipo di due settimane?
Poi sono state davvero due, ma di ritardo, e solo alla fine i pH sono andati a posto, le acidità sono arrivate alla normalità (anche se normalità un po’ bassina) così come gli zuccheri e i malici. Avremo vini in stile anni ’70? Boh, non credo, perché le bucce che sto vedendo sono molto più spesse di quelle. I noccioli sono molto più graniti. Infatti nelle prime vasche svinate le rese non sono alte, c’era chi si aspettava il contrario ma con queste bucce è logico. Dovrebbero dare “spessore” ai vini. Le prime vinacce sono molto profumate, colorate e sciolte.
Ma non sarà simile agli anni ’70 soprattutto per un altro motivo, perché da allora la tecnica è enormemente migliorata e gli operatori anche di più. In un’annata con (pare) un notevolissimo potenziale di eleganza questo è vitale. Più che altro direi che questa è una vendemmia in cui la “mano” farà la differenza, lo fa sempre ma quest’anno di più.
Le uve ammostano molto, e vanno a secco piuttosto velocemente. Due settimane fa abbiamo fatto l’usuale pre-vendemmia, piuttosto drastica, e le zocche più verdi o danneggiate sono state vinificate a parte; questo aiuta molto la maturazione e la sanità del resto e, con stagioni così incerte, è possibile che questa che già oggi è una pratica diffusa dovrà divenire generalizzata. Certo, solo per i vini di pregio.
Ma Montalcino è dovunque così? Parrebbe di si, l’altra settimana c’è stato un evento e c’eravamo tutti, sembravano gli Stati Generali del Brunello, e a ogni angolo si sentiva più o meno la stessa storia. Ah, ci sono pochi funghi. Qui gli appassionati sono una legione, e sono molto delusi. Buon segno, le annate da funghi sono pessime per il vino.
1 Commento
MG
circa 19 ore fa - LinkGrazie per l'aggiornamento Stefano! Aspettiamo la fine per delle considerazioni generali, da come la descrivi sembra una 2018 venuta meglio? Comunque ovviamente bisognera' aspettare.
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