Enoteca Esselunga | Primissime impressioni a caldo (sul sito che vuole sfidare Tannico)

Enoteca Esselunga | Primissime impressioni a caldo (sul sito che vuole sfidare Tannico)

di Stefano Senini

L’operazione di ingresso di Esselunga nell’e-commerce del vino è stata lanciata a gran voce sia dalle testate generaliste che da quelle di settore: non c’è stato sito che non ne abbia scritto, nella quasi totalità con i consueti e fastidiosi copia-incolla di comunicati stampa aziendali, salvo lodevoli eccezioni.

Il vino è l’unico prodotto che compro online, mentre Esselunga è il mio supermercato fisico di riferimento per la spesa familiare (vanto una Fidaty card risalente ai primi anni ’90), sicché attendevo con curiosità la pubblicazione del catalogo di un player così importante. C’era anche – inutile nasconderlo – il desiderio di fare un po’ le pulci al gigante della gdo,  Anticipo subito che, al di là di un primo impatto sgradevole con la home page e al netto di un comprensibile rodaggio, il giudizio finale sarà positivo.

Aprendo dunque Enoteca Esselunga si rimane un po’ delusi: colori spentini, menù scarni, un paio di articoli “attualità” (abbinamenti col sushi e vini del territorio: il Piemonte), un breve video di Riccardo Cotarella (sotto il titolo “L’opinione dell’enologo”) che retoricamente elogia la varietà dei prodotti italiani e l’importanza comunicativa dell’e-commerce; commercio, appunto, e non deve stupire la poca eleganza nel mettere lì a fianco i link alle bottiglie della cantina Famiglia Cotarella.

Cotarella

Sempre in home page scorre una lista di etichette best-seller dell’autunno, da cui non si intuisce ancora il livello medio e il target dei prezzi, perché si va dal Susumaniello Conti Zecca (9 €) allo Sfursat 5 stelle Nino Negri (71,50 €), con anche un Whisky giapponese a 74,90 €; un po’ ridicolo comunque proporre la selezione dei “più apprezzati del momento” a poche ore dall’apertura del sito.

Quello che infastidisce maggiormente è però la grafica di presentazione delle bottiglie, da cui capisco come mai i titoli degli articoli di presentazione parlavano con enfasi di “sfida a Tannico”: sono sostanzialmente identici i caratteri, i colori, le icone.

La ricerca dei prodotti è agevole, anche se solo dopo aver selezionato una prima tipologia di vino si accede ai filtri consueti, come fascia di prezzo (a proposito: si va da un Verdicchio marchigiano a 5,90 fino a Mouton Rotschild 2019 a 1.100 €), regioni, colori, formato etc.; ci sono anche filtri più moderni come metodo di conduzione, longevità e un curioso ma non inutile “numero bottiglie annata”.

Esselunga prometteva oltre 1.400 etichette tra vini e distillati ed in effetti la scelta è vasta: dal lato spirits e liquori 209 referenze, mentre dal lato vini la parte del leone è ovviamente dell’Italia, con 784 articoli; seguono la Francia con 92 e la Spagna con 28, via via attraverso Germania, Cile, Sudafrica, Nuova Zelanda e fino alla presenza di uno spumante inglese (Nyetimber, 52 €) e un Cabernet Sauvignon cinese (Château Changyu Moser, 14,90 €).

Nella selezione italiana considero grave l’assenza totale di vini calabresi, a fronte di una certa completezza nel resto delle regioni. I produttori, magari nelle loro linee di punta, sono scelti tra nomi noti della penisola, così come non ci si devono aspettare denominazioni troppo lontane da quelle più conosciute: ecco allora in Piemonte 11 Barolo, 5 Barbaresco (no, Gaja non c’è) e nessuna etichetta di Ghemme o Gattinara. Leggermente più completa la Toscana (no, Sassicaia non c’è), con più di 20 denominazioni, ma vi prego, eliminate doppioni come Bolgheri (compare tre volte nei filtri) e soprattutto togliete Orvieto; notissimi i 12 Brunello (Poggio di Sotto, Marchesi Antinori, Banfi, Castelgiocondo…), esclusivamente due etichette di Boscarelli per il Nobile.

Insomma, solo cercando con cura si trovano bottiglie un po’ diverse da quelle di un ben fornito supermercato fisico, nonostante la promessa di Esselunga fosse quella di presentare prodotti che non si potessero trovare negli store tradizionali; non è così, con qualche cortocircuito nei prezzi, che sono talvolta differenti da quelli del sito di e-commerce per la spesa tradizionale, dove continuano naturalmente a comparire anche i vini: sono i casi di alcuni prodotti di Jermann, Ca’ del Bosco, Schiopetto, Colterenzio… pochi spiccioli di differenza, ma forse significativi di una assenza di sinergia tra le diverse branche del settore vino del grande supermercato.

A proposito dei prezzi: mi sono subito stancato dopo i primi confronti, perché sono quasi sempre identici alla concorrenza diretta, che a questo punto ho individuato anche io in Tannico.

Esempio pratico: qui Tannico.

Tannico

E qui Enoteca Esselunga.

Esselunga

Diverso il discorso per l’estero: la scelta in proporzione all’Italia è ampia e anche l’originalità più spiccata (peccato solo che per il Portogallo ci siano solo Porto, ma il resto della penisola iberica è ben rappresentato).

Non si possono non fare un paio di osservazioni sulla Francia: innanzitutto bisognerà istruire l’algoritmo del database insegnandogli che un nome come Maculan non è francese (ma l’errore forse è più grande, perché il Veneto compare nei filtri delle regioni d’Oltralpe: adesso basta però, sennò Esselunga mi deve pagare per il lavoro di revisione).

Alcune zone come la Loira hanno poche proposte, mentre ci sono grandi maison che coprono intere regioni, con qualità interessante e prezzi concorrenziali: faccio solo l’esempio di Chapoutier, che ha 10 referenze (tra cui un mio pallino, Tavel) e un prezzo di 11,80 € per il suo Belleruche blanc (12,40 su Tannico, 14,50 sulla francese Vinatis). Le etichette di Champagne sono ben 32, con nomi non scontati; mi piace Boizel, Blanc de noir La Montagne, proposto a 55 € (46,67 € su Millesima, ma con l’obbligo della cassa da 6 bottiglie).

Insomma, Esselunga poteva investire di più in grafici e web designer, ma per questo tipo di selezione non ci si può lamentare: chi cerca un vin de garage non lo fa su questi portali, mentre chi desidera approvvigionare una cantina standard ma completa, oppure fare un regalo, qui trova tutto quello che gli serve.

Resta da capire quale sarà la politica di programmi fedeltà e offerte, che secondo me fa la vera differenza per questo genere di acquisti; si potrebbe incominciare con la gratuità della spedizione al di sopra di una certa cifra di acquisti, come fanno quasi tutti i siti, ma che qui non ho trovato, figurando un costo standard di 7,90 €.

Forse avrei dovuto provare ad acquistare qualcosa, per testare bene tutti i servizi, compreso il trasporto, e verificare anche il numero massimo di bottiglie ordinabili: per me registrazione e accesso con il numero della carta fedeltà del supermercato fisico (il che permette di accumulare i “soliti” punti fragola) sono stati abbastanza semplici; chi ha provato diversamente trova la procedura piuttosto farraginosa, con invio di codici e pleonasmi nei dati richiesti. Però – mi perdonerete – il budget dei miei acquisti online di questo mese è già dedicato ad un cartone di un accessibile Mercurey 1er cru, che ora vado ad ordinarmi su un sito francese.

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Stefano Senini

Laureato in lettere classiche, diplomato sommelier da ormai trent’anni, è stato un critico gastronomico professionista (sì, di quelli seri che girano in incognito), responsabile del Liceo all’interno del carcere di Porto Azzurro sull’Elba e oggi felicemente insegnante in un Liceo nella provincia di Brescia. Non ha uno smartphone né peli sulla lingua ma tanta esperienza.

30 Commenti

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Enologo64

circa 8 mesi fa - Link

Logaritmo del Database? Forse algoritmo. Acquisto pochissimo online ma per quel poco vado su vinatis, specialmente per i vini economici proposti, costano poco e sono ottimi. Corretto, grazie! [a.m.]

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Alessandro

circa 8 mesi fa - Link

Bah...mi aspettavo di meglio. In sostanza un sito simile (forse con minore offerta) a tanti gia` esistenti, con prezzi simili. Direi che non aggiunge nulla. Non se ne sentiva l`esigenza.

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VINOLOGISMO

circa 8 mesi fa - Link

Quando Enoteca Esselunga tra 2-3 anni fatturerà come Tannico tutti i "lagnosi" ciriticoni improvvisamente finiranno di proferire parola......e chissà quando Esselunga proporrà una "sezione vini naturali".......si griderà allo scandalo.......bevete gente bevete ..e bevete forte....che vi passa..:)

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Sir P.

circa 8 mesi fa - Link

Non hai considerato un punto vitale: il trasporto! Facciamo la spesa online dal 2020 e la consegna avviene in furgoni frigo (2-4°C) con il gelo ovviamente in apposito scompartimento gelo. La consegna avviene in una fascia oraria di 2 ore ed è proprio slunga stessa a gestire la consegna con furgone proprio e staff proprio. Non ci sono corrieri terzi e la conseguente trafila di scarica barile quando succedono danni o anche solo ritardi. Inoltre in caso di rotture o ritardi (capita anche a loro) prima ancora di ricevere la merce arriva già una notifica di scuse (e non mi pare poco) e magari punti fragola omaggio o buoni o cose del genere più ovviamente il rimborso immediato o storno immediato. Solo il fatto di avere una consegna frigo e con mezzi propri mi pare un vantaggio monstre verso i concorrenti. Se volessi prendere qualche bt buona sarei anche disposto a spendere qualche euro in più rispetto a tannico che poi affida le mie bottiglie alla sorte (perchè a volte si puo' parlare proprio di sorte con i corrieri) mentre slunga me le porterebbe a t controllata e me le consegna davanti alla porta di casa con tanto di "buonasera". tra l'altro puo' capitare che in una zona ci sia sempre il solito autista, quando arriva i miei bimbi oramai lo conoscono e l'autista conosce loro.. insomma, sono riusciti a creare qualcosa di davvero completo sotto molti punti di vista, a mio avviso a partire dalla fidelizzazione e qualità. Alla luce di questo, secondo voi, se avessi bisogno di una bt di Dom per festeggiare gli under 100kg di Ale Morichetti, dove andrei ad acquistarla? su tannico o millesima? manco costasse 20€ in meno.

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Stefano Senini

circa 8 mesi fa - Link

Al momento non c'è alcuna relazione con la spesa online: leggendo le condizioni di vendita e le faq, si apprende che la consegna avviene con corriere. Anche perché l'ambizione è vendere in tutta Italia, non solo al centro-nord, dove Esselunga è già attiva con gli store e la consegna a domicilio in proprio.

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Andrea Celant

circa 8 mesi fa - Link

ho fatto un giro di prova anch' io e trovo strano non poter ordinare più di 18 bottiglie ( non di un unico prodotto,ovviamente, ma totali) e la spedizione a carico che è piuttosto sgradevole quando ordini sui 250,00 €

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Nic Marsél

circa 8 mesi fa - Link

Condivido l'apprezzamento per il Tavel di Chapoutier.

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mariazzo

circa 8 mesi fa - Link

Gli ho dato un'occhiata veloce ieri e il mio verdetto è stato: insipido. Da fruitore di questo super, speravo di trovare qualcosa in più, qualcosa che si differenziasse dagli altri (e dalle altre gdo). Invece a) tutti vini manistream b) poca e nessuna differenza dall'offerta proposta sia nei negozi fisici che online. Parentesi. Quando avevo letto del lancio di questo negozio on line, ho fatto un sussulto anche perché non da molto tempo sul sito è comparsa una sezione "grandi vini" in cui ci sono etichette disponibili solo online... ecco queste etichette alla fin dei conti sono le stesse che si trovano nella nuova enoteca. Quindi mi domando, perché mai dovrei andare a comprarli lì? (parlo sempre da fruitore del super) Siamo solo all'inizio, sicuramente ci saranno , lo spero, degli aggiustamenti. Però rispetto alla domanda che mi sono posto, effettivamente, come ha scritto anche Stefano, per altri tipi di vini, vado a cercarli da un'altra parte... ma allora non sarebbe stato più "furbo" provare a seguire i trend e piazzare anche etichette "particolari", meno mainstream, invogliando(mi) a fare acquisti proprio qui dove già di solito faccio la spesa? Capisco che una gdo lavora sui grossi volumi, per cui un'azienda da poche bottiglie farà fatica a piazzarsi e garantire grossi volumi. Sull'assenza dei grandi big (Sassicaia, Biondi Santi) è da qualche anno che non sono più presenti a scaffale...forse per l'impennata dei prezzi e forse l'invenduto che rimane lì a scaffale.

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Gurit

circa 8 mesi fa - Link

Scusate, ma solo io lo conoscevo già il sito dell'esselunga che proponeva vini da enoteca? Non parlo dell'esselunga a casa o esselunga online, che vendono i vini che trovi nei negozi, proprio una sezione uguale a questa "nuova". Un gran punto di forza è il fatto che puoi ritirare in negozio, senza ss. Praticamente servizio identico ad una enoteca.

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Stefano Senini

circa 8 mesi fa - Link

Era una sezione che si chiamava "Grandi vini". Da quel che ho capito ha fatto un po' da progetto pilota per questa nuova enoteca online, e ora io non la trovo più. Qui infatti mi pare ci sia una logica tutta diversa, slegata dai punti vendita. Bisognerebbe anche approfondire dove stia il magazzino (ammesso ce ne sia uno solo); io nel post mi sono limitato alle prime impressioni sulla selezione; magari lasciando passare un po' di tempo si può cercare di capirne un po' di più

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cinzia andrei

circa 8 mesi fa - Link

Non la conosco!

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Gervasio

circa 8 mesi fa - Link

Solo 3 osservazioni: il catalogo è banale, i prezzi non particolarmente convenienti rispetto alla concorrenza, non è possibile comprare in contrassegno e pagare in contanti. Sono cliente abituale Esselunga dal 1973 e ritengo, quindi, che se la cavino molto meglio come supermercati, dove non di rado ho acquistato a scaffale vini di qualità a prezzi competitivi.

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Lorenzo

circa 8 mesi fa - Link

Quando si parla di e-commerce di vini è facile notare come spesso le referenze siano sempre le stesse, così come anche i supermercati abbiano più o meno le stesse etichette di rilevanza nazionale. Eppure ci sarebbero tantissimi produttori, invece gira e rigira sugli scaffali e sui siti si vedono sempre gli stessi. Il perché è da ricercare in quel vastissimo argomento che è la scelta dei canali di vendita da parte dei produttori. Chi fa grandi numeri è costretto a vendere in GDO e nei principali siti online, le aziende medie e medie piccole devono decidere cosa fare del proprio prodotto e la scelta dei canali e di come affrontarli è molto difficile e soggettiva. Tanti di loro non vogliono avere rapporti con GDO ed e-commerce ed è per questo che si trovano sempre le stesse etichette. Altro capitolo a parte lo meritano le distribuzioni, soprattutto quelle che hanno l'esclusiva e gli importatori. Ma è un argomento veramente troppo vasto...

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marcow

circa 8 mesi fa - Link

Ancora non ho capito bene come funzionano gli acquisti online. E perché continuano a proliferare. Perché non comprare direttamente dal produttore, eliminando tutte le intermediazioni che, in teoria, aumentano il prezzo finale al consumatore. PERCHÉ ANCORA BEZOS. L'umanità si evolverà quando Amazon sarà sparita e Bezos, sulla sua astronave privata, cercherà nuovi clienti nello spazio. Con lui Musk che, dopo che l'uomo contemporaneo avrà scoperto i lati negativi (e ora nascosti) dell'auto elettrica(v ultima intervista del capo della Toyota), si sposterà nello spazio siderale con Bezos per provare che Twitter è stato un buon acquisto. Su quella astronave di Bezos ci metterei altri personaggi famosi della scena contemporanea, mondiale ed italiana. Uno sgabello anche per Cotarella che, dopo aver avuto incarichi istituzionali prestigiosi, fa il promoter di Esselunga e ... " non deve stupire la poca eleganza nel mettere lì a fianco i link alle bottiglie della cantina Famiglia Cotarella"(Dall'articolo)

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Alessandro Morichetti

circa 8 mesi fa - Link

Forse perché comprare online è facile, veloce, talvolta divertente e pure conveniente? Io compro sia online che offline ma la retorica del comprare dal produttore non vale per una pluralità di articoli, molto semplicemente.

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Nic Marsél

circa 8 mesi fa - Link

Occhio che può creare dipendenza :-)

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Daniele

circa 8 mesi fa - Link

L'offerta dei superalcolici è caricata a dismisura. Ovviamente puntano sull'ignoranza dei clienti su quanto costi effettivamente una bottiglia. Soprattutto quelli che bevono whisky giapponese.

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Andrea

circa 8 mesi fa - Link

Personalmente raramente compro vino di un certo livello nelle GDO per dubbi circa la conservazione ma sono rimasto sorpreso di vedere una certa selezione in una catena concorrente a quella citata nel articolo. A scaffale erano presenti etichette da tutta italia con una notevole varietà ( Loredan Gasparini, Gianfranco Fino, Paltrinieri, Tiefenbrunner, Terlan, Jermann, Tenuta di Carleone, San Giusto a Rentennano)l

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BT

circa 8 mesi fa - Link

beh beh io queste bottiglie ceh citi a milano le ho viste solo in un posto. (ok in effetti è all'interno di un Ipermercato ma cmq solo lì, altre non ce n'è.).

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Omikelet

circa 8 mesi fa - Link

Al momento dico Boh. Compro già da tempo vini e whisky in altre enoteche online. L’enoteca Esselunga oggi non mi sorprende né per offerta né per prezzi. Certo registro il fatto che un grande player entra nel mercato. Vediamo come va nei prossimi mesi, per ora opinione tiepida (che è un eufemismo).

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Francesco Fabbretti

circa 8 mesi fa - Link

Sarò fatto male io, ma, se parti con l'intenzione dichiarata di dare del filo da torcere a Tannico, parti col il piede sbagliato. Io mi sarei ispirato più a Callmewine

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Vinogodi

circa 8 mesi fa - Link

...ma sono l'unico che non compra vino ( e altro) on line?

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Filippo

circa 8 mesi fa - Link

Beh l'enoteca è sempre il posto migliore, specialmente se di fiducia, ma dia un occhiata, ci sono cose molto interessanti che magari si vogliono assaggiare e non si trovano facilmente e i prezzi sono spesso interessanti

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Filippo

circa 8 mesi fa - Link

Ho dato una veloce occhiata. Attenderei un po' di tempo per vedere come si sviluppa. Ammetto di comprare online sia in italia (Bwine, callmewine e Tannico), ma spesso per le etichette francesi faccio acquisti in Francia stessa o Germania dove mediamente c'è più scelta e prezzi sono migliori. Mi permetto di dire NC e aspettare un annetto per rivalutare

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Christian

circa 8 mesi fa - Link

Mi viene da pensare ci sia una stretta collaborazione con Gruppo Meregalli di Monza.

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Gaetano

circa 8 mesi fa - Link

Registrato, eseguito accesso, chiuso account. Un profluvio di banalità che puoi trovare ovunque. E non solo online.

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Pier

circa 8 mesi fa - Link

Ma la domanda è... qual è il Mercurey 1er cru consigliato? Forse Clos Des Barraults di Juillot?

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Stefano Senini

circa 8 mesi fa - Link

No, sei fuori strada. Il problema è che, mentre scrivevo il post, è andato esaurito! Ripiego su un Savigny les Beaune.

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Capex

circa 8 mesi fa - Link

Ho un pregiudizio, lo ammetto. Penso agli scaffali Esselunga…di una banalità estrema. Ci sono diverse piattaforme per comprare vino. GDO solo quando vado a fare la spesa.

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david

circa 7 mesi fa - Link

Bah bah bah, se voleva fare la concorrenza a Tannico non ci siamo proprio! Io ho provato a fare un carrello di 6 vini e non ci sono riuscito; etichette già note, le solite, alcune poi le trovi pure negli store fisici; pochi "artigiani" e prezzi nella media. Per dire, Alto Adige: Niklas, Kettmeier, il solito Hofstatter, Colterenzio...dai, sù! Non ci siamo proprio. Alla Coop può fare la concorrenza! :)

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