Chianti Classico Connection: l’annata 2019 nasce grande
di Andrea GoriUno sfondo e uno scenario impareggiabili come il Chiostro di Santa Maria Novella completamente affrescato e capace di accogliere all’aperto tutti i degustatori ha rischiato di rubare la scena ai vini presentati in cotanta meraviglia durante la Chianti Classico Connection. E’ stato forse il primo vero evento phygital del vino italiano per come ha condotto l’assaggio su cinque città al mondo (New York, Munchen, Tokyo, Chicago, impegnate a provare quasi 500 vini in una settimana a distanza di migliaia di km ma tenuti insieme dalla tecnologia.
L’uso dell’app di videoconferenza Brella e Bottlebooks per creare il catalogo interattivo ha donato interoperabilità e favorito l’incontro con i produttori a livelli difficilmente immaginabili prima, gettando le basi per eventi del genere in futuro. All’atto pratico nel chiostro l’uso di Bottlebooks ha significato usare una app per ordinare e catalogare i vini assaggiati e coordinare al meglio il lavoro dei sommelier: dopo un minimo di apprendistato si è rivelato l’organizzazione migliore e più efficiente mai vista in un contesto di anteprima.
Tanta efficienza tecnologica è stata bagnata dall’esordio folgorante della 2019 per la tipologia annata del Chianti Classico, annata vivida pulsante comprensiva di tutto quanto potete chiedere oggi al sangiovese in gioventù tra note floreali, frutto vivido, acidità pimpante e una dolcezza di fondo che non lo rende mai sgarbato e nemmeno molle.
Un’annata in vigna caratterizzata da un’estate calda ma regolare senza particolari picchi di calore o precipitazioni eccessive ma, soprattutto, settembre asciutto, fresco e ventilato con possibilità di scegliere il desiderato grado di maturazione dell’uva. È forse la prima annata come si deve da quando un nuovo Chianti Classico è stato immaginato dai produttori a partire dagli anni 2000, un vero turning point per la tipologia ed è ipotizzabile immaginare altrettanto per le versioni Riserva e Gran Selezione (che nella 2018 come vedremo non hanno convinto del tutto).
Chianti Classico DOCG 2019 (altri assaggi li abbiamo pubblicati in seguito ad una ricognizione in zona lo scorso marzo)
Badia a Coltibuono floreale pepato e lavanda, spezia e frutto rosso, accarezza e si mostra languido nel finale 91
Castagnoli lamponi e ribes, confettura e pepe nero, fitto e speziato al sorso ben condotto e luminoso 92
Castello di Albola ricco, energico e saporito, iodio e balsamico, chiude agile 90
Castello di Ama “Ama” ampio e fine, viola, rosa e fragole, chiude in eleganza pura 92
Castello di Bossi fine e sottobosco mentolato, ribes nero e more, sorso di bella croccantezza e pulizia 91
Castello di Querceto floreale ricco e saporito, ampiezza di frutto, spezia e tannino lieve 90
Montesecondo piacevolezza e fruttato rosso, ribes, zenzero e agilità insospettabili, sorso rustico e croccante 90
Mori Concetta calore, intensità e piacevolezza, scattante, sapido, bel tannino 91
Oliviera – Quaranta ricchezza mediterranea, esplosivo e nitido, grande materia, tannino vivace 90
Oliviera – Campo di Mansueto ricchezza, tannino appuntito, ampiezza fruttata e cristallina, piccantezza snella ma non elegantissimo 88
Ottomani selvatico e ombroso, frutto ricco, scuro, more di rovo e olive tostate, sorso rabbioso e grintoso ma sempre non pulitissimo 87, per gli amanti del gusto naturale +3 punti
L’Erta di Radda* polpa, energia, ribes esplosivo, floreale, bocca in assestamento ma finale di croccantezza bellissimo 92+
Antinori Peppoli susine mature, amarene e more di rovo, sorso succoso e senza scosse 88
Monte Bernardi – Sangio’ energia rossa, mora di gelso e fragole in confettura, sorso intrigante e pepatissimo 92
Monte Bernardi – Retromarcia dolcezza scura e fruttata, sostanza, struttura e grande eleganza, gemello diverso del Sangiò ma quasi più intrigante 93
Quercia al Poggio pepe, menta, correntezza, stile sapido e controllato, finale balsamico e fine 92
Cantine Guidi sapido, fine e intrigante, bocca piacevolmente ricca con speziatura gentile 89
Isole e Olena* ampiezza di rimandi spettacolare, ribes rosso, viola, iris, ampiezza e saporosità, lunghezza ed energia 94+
Istine floreale gessoso, appuntito, eleganza e sapidità ben dosate 92
Luiano fragole e ribes nero, tabacco, anice e spezia, finale agile 88
Mannucci Dronadi – Ceppeto* ricchezza, energia e candore, pepe bianco, ribes nero, bel finale dolce 90
Maurizio Brogioni resine, pepe, eleganza fruttata rossa e nera, sorso scattante e placido 89
Le Filigare – Filigare ricco, speziato, anice, tabacco, lamponi in confettura, finale di grana fine 88
Le Masse ricchezza e saporosità visciole, amarene e ribes nero, salsedine e sottobosco, bello animato selvaggio senza essere selvatico 94
Riecine fragole, pepe e lavanda, arrembante dolcezza sempre punteggiata dal giusto tannino, bellissimo 93
San Felice sottobosco e frutti rossi, sorso placido e finissimo, finale di bella sostanza 90
Tenuta Casenuove roboante e caramellato, frutta in confettura amarene e susine, finale imponente, forse troppo 87
Val delle Corti* affilato, divertente, sinuoso, energico sapido e ferroso, finale in crescendo 93+
Dievole caldo e ricco ma molto territoriale, visciola, macchia mediterranea, finale di bello spessore e ritmo acido sapido 90
Poggerino carnoso e ricco, esplosione e fruttato, grande finale di ampiezza fruttata con rimandi ferrosi e agrumati 91
Tenuta di Arceno lamponi e ribes in confettura, piacevolezza e dinamica di bella sostanza 90
Podere Terreno alla Via della Volpaia amarene, ribes nero, more, senape e cumino, sorso spigliato terroso e di bella lunghezza 88
Querceto di Castellina – L’aura ribes e fragoline, sveglio e vivace, sorso di bella piacevolezza 89
Ruffino – Santedame* ricco e amarena, squillante, beva completa e ricca 88
Tenuta di Lilliano – Lilliano florale e saporito, ribes e amarena, succosità, pepe e ciliegie, bel sorso di allegria 90
Tenuta di Nozzole – Nozzole ribes rosso, lavanda, pepe nero, sorso importante e piccante, materiale rocciosa con traccia calorica 89
Valvirginio saporito e solare, note mediterranee e pepate, sorso fresco e veloce 85
Nunzi Conti amarene, ribes nero, susine e fragole in confettura, sorso godereccio e giustamente appuntito 89
Cigliano di Sopra ribes rosso e lavanda, viole e ferro, sorso squillante e sapido, grande ritmo tannico 92
San Giusto a Rentennano calore ed energia, amarene e pepe nero, bocca di grande spessore e atmosfera 91
Tenuta La Gabbiola San Michele a Torri amarene e pepe, succoso e diretto con spezie e tabacco nel finale 88
Gagliole Rubiolo lavanda e viola candita, arancio rosso e mora di gelso, tabacco e anice nobilitano un palato di grande bellezza 90
La Querce Seconda* ampio dinoccolato sottobosco e macchia mediterranea, fragole e tabacco, finale in crescendo di bella saporosità 89+
Castello di Volpaia – Volpaia viola e visciole, amarene e lavanda, sorso splendido ricco e finissimo, eleganza e forza 92
Castello Vicchiomaggio – Guado Alto frutta rossa e nera, more e tabacco, pepe nero, lamponi e ribes, sorso pieno e ricco, bella dinamica e finale in allungo 90
Complicità – Assolo amarena, succose fragole, tabacco e anice, bocca con tannino vispo e finale piacevole 87
Tenuta di Campomaggio – Campomaggio ribes scuro, more di rovo, caldo e intenso, sorso strozzato da legno 86
Tenute Squarcialupi La Castellina – Squarcialupi* sale e finezza, sottobosco anice e finocchietto, sorso succoso e di frutto deciso 88
Tenute Squarcialupi La Castellina – Cosimo Bojola* amarena, viola, tabacco, sorso di ampiezza e solidità con tannino e acidità ben condotti 90
6 Commenti
Francesco Brenna
circa 3 anni fa - LinkL'affermazione che la 2019 sarebbe la prima grande annata dal 2000, a meno che abbia capito male l'inciso, mi pare un poco forte. Ho assaggiato degli splendidi Chianti Classico base e riserva sia dalla 2016 sia dalla 2015 e andando indietro anche dalla 2010.
RispondiAndrea Gori
circa 3 anni fa - LinkCe ne erano di buoni, certo! Ma una qualità così diffusa tra i vini annata non l'avevo mai sentita, nemmeno nella 2016 tre anni fa. Affermazione forte ma ci sta tutta
RispondiFrancesco Brenna
circa 3 anni fa - LinkGrazie per la pronta replica.
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link...anche area Langhe , dai primi assaggi (base per le annate suddette , botte per i top) 2019 e 2020 forse supereranno il già grande binomio 2015 -2016
Rispondielle
circa 3 anni fa - Linkbevuto recentemente retromarcia 2019 di Monte Bernardi e mi ritrovo nella tua descrizione, soprattutto per l'eleganza
RispondiAndrea Gori
circa 3 anni fa - Linkmi fa piacere che abbia colpito anche lei Montebernardi, una delle realtà più in crescita di tutto il Chianti Classico
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