I miei dieci assaggi di questo giovedì alla presentazione della Guida vini 2016 de L’Espresso
di Alessandro MorichettiGiovedì a Firenze, alla Stazione Leopolda, ci sarà la presentazione delle guide ristoranti e vini 2016 de L’Espresso: è l’unica che farò quest’anno per una serie di motivi, non ultimo perché è quella in cui si trovano i vini più interessanti da assaggiare. Secondo chi? Secondo me.
Cerco allora di appuntarmi un piano di battaglia che ovviamente non rispetterò, diciamo almeno 10 vini che vorrei assolutamente assaggiare. Tra questi ovviamente non menzionerò etichette con cui già lavoro perché non sarebbe corretto e poi perché non avrei tempo di rispondere a quei due zuzzurelloni che potrebbero insinuare qualcosa. Cercherò di assaggiare questi vini quindi sappiate fin d’ora che se un domani dovessi diventare miliardario vendendoli si divide a metà.
Ecco la mia lista in ordine sparso:
1) Prunotto, 19 Barolo Riserva Bussia Vigna Colonnello 2009, 18.5 Barbaresco 2012,
18.5 Barolo Bussia 2011: tre Eccellenze sono una specie di record e dopo le quattro di Roagna il più grande exploit registrato in guida. Considerando che Prunotto è Antinori e che passo davanti alla cantina di Alba due volte al giorno che dite, sarà il caso di buttarci un occhio? Rating espressici costantemente in ascesa su Prunotto negli ultimi anni, che gli Antinori si siano distratti un attimo?
2) Barbacarlo 2013: perché Barbacarlo è Barbacarlo e voi non siete un cazzo. Buscia, invecchia, è unico nel suo genere, il genere degli unici.
3) Gli Eremi 2013, La Distesa: il bianco dal punteggio più alto in Italia – 19/20 – è un Verdicchio ed è esaurito in azienda. Timbrare il cartellino è un preciso dovere morale.
4) Pietracupa: tre Eccellenze con Fiano, Greco e Taurasi, tre come le stelle che l’azienda si è guadagnata nella guida, entrando in una specie di Gotha ristrettissimo. Tutti gli anni vorrei comprare Pietracupa, tutti gli anni scrivo a Sabino Loffredo, tutti gli anni mi risponde “ci vediamo a Firenze”, sistematicamente ci incrociamo e non se ne fa niente. Non vorrei si interrompesse la tradizione quindi nel dubbio assaggio e temo finirò per comprare altro.
5) Malvasia di Bosa: 2011 per Columbu, 2013 per Porcu, entrambi 18,5. Io ho visto Mondovino molte volte e la Malvasia di Bosa mi è rimasta nel cuore anche se non sono mai stato da quelle parti.
6) Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2010 Praesidium: agli espressici piace sempre parecchio, io alle fiere non riesco mai a farci pace per via di riduzioni spesso importanti che rendono poco immediato il cuore di questo Montepulciano che ha molto da dire. Questo colpo di fulmine ancora non è arrivato ma riprovo sempre con curiosità.
7) Oltrepò Pavese Buttafuoco Bricco Riva Bianca 2011 Picchioni Andrea: uno di quei vini di fronte a cui non c’è mai fila, purtroppo. Mentre vedrò gente infilarsi i gomiti in faccia per una goccia di Monfortino, voi mi saprete dall’altra parte del corridoio tutto bello riposato ad assaggiarmi il Bricco Riva Bianca di Andrea Picchioni.
8) Dogliani San Luigi 2014 Pecchenino Fratelli: in terra straniera un dolcetto va sempre onorato! Non siamo proprio in tantissimi a berlo ancora di gusto ma sapete come dicono a Roma? Sticazzi.
9) Franciacorta Extra Brut Pas Operé 2008 Bellavista: con Bellavista ancora nessuna scintilla, ri-tentar non nuoce.
10) Rosso di Montalcino 2011 Biondi Santi: perché non possiamo non dirci tutti un po’ bevietichette, e poi perché il Rosso scarico di Biondi Santi che va a premi per il secondo anno consecutivo mi piace sempre parecchio.
Se avete suggerimenti, prenderò appunti.
[Foto: ViviMilano]
14 Commenti
Sergio
circa 9 anni fa - Linksolo una curiosità: hai un'idea del prezzo del Rosso di Montalcino di Biondi Santi? perchè se costa come un Brunello di altri produttori, io passerei...
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkSui 25/28 euro, ben spesi.
RispondiValerio Rosati
circa 9 anni fa - LinkE ti conviene continuare a non andarci dalle parti della Malvasia di Bosa, altrimenti c'è il serio rischio di non volertene più andare ;-)
RispondiAdriano Aiello
circa 9 anni fa - LinkQuindi vai a provare quello che conosci meglio?:) In realtà trollo perché mi rode, la fanno lo stesso giorno della giornata dello Champagne:( Ho dovuto scegliere, hanno vinto le bollicine e il risparmio sul treno
Rispondispanna
circa 9 anni fa - LinkMy two cents: - un minuto per il Sassella Riserva Fojanini 2010 me lo riserverei ( almeno un nebbiolo :-); - il 1997 del vin santo del Castell'in Villa era proprio buonino e poi, visto che non se li fila più nessuno, un vino dolce lo proverei di gusto!
RispondiFrancesco Oddenino
circa 9 anni fa - LinkVorrà dire che andremo insieme a fare i primi tre, dopo che io, squallido bevietichette, mi sarò bevuto anche la tua dose di Monfortino 2008
Rispondibiotipo
circa 9 anni fa - Linki brunello di colleoni, fattoi, sesti e mastrojanni - il taurasi di perillo - i cannonau di montisci e sedilesu - i pecorino marchigiani - le malvasia del collio - i teroldego anfora foradori - i rossi valdostani di ottin...
RispondiSamuele
circa 9 anni fa - LinkColleoni
Rispondigiusonzo seppegni
circa 9 anni fa - Linkio non mi perderei voglar,la malvasia di raccaro,rosset e ottin,gli etna e il persefone di vigne dei boschi.
Rispondiwine princess
circa 9 anni fa - LinkCi sono 3 vini, tra quelli premiati dall'Espresso, che trovo deliziosi: il Pinot Bianco del Gumphof, la Vernaccia Sanice di Cesani e l'Aglianico etichetta bianca di Musto Carmelitano. Ma i miei premi personali, per quest'anno, vanno a: miglior bianco il San Lorenzo 2002 fattoria San Lorenzo-Crognaletti, miglior rosso Taurasi Lumanera 2010 Le Masciare, miglior passito Bludom 2014 az. agr. Trebotti, miglior moscato Moscato d'Asti 2014 Cà ed Balos. Ma questi ultimi 4, purtroppo, alla Leopolda non ci saranno...
RispondiMario Josto
circa 9 anni fa - Linkcannonau di roberto pusole
RispondiEmanuele
circa 9 anni fa - LinkVin Santo di Vigoleno 2005 Lusignani Alberto
RispondiAndreaS
circa 9 anni fa - LinkHarlequin di Zymè, why not? Da provare
Rispondirampavia
circa 9 anni fa - LinkIl 20% dei tuoi assaggi imperdibili è riservato a vini dell'Oltrepo pavese. Un altro segnale di rinascita di questo territorio potenzialmente validissimo ma ricordato più per le diatribe e gli scandali che per la sua produzione. Scegli un vecchio maestro, Maga, ed un giovane, Picchioni, che da qualche anno assieme ad altri giovani riesce finalmente a dare lustro a questo terroir. Condivido pienamente.
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