Luca Zaia e le dieci domande benaltriste
di Fiorenzo SartoreNon è proprio un momento bellissimo per chi fa dieci domande. Se insisti ti arriva una querela. Ora, il fatto che il Ministro dell’agricoltura Luca Zaia utilizzi la formula comunicativa parecchio attuale delle dieci domande (per difendere il vino dagli attacchi proibizionisti) pare un’idea efficace – sempre che si trovi qualcuno che risponda, che come abbiamo visto è il problema principale.
Lette le domande, ci proviamo noi a rispondere. Il guaio è che la sequenza di interrogativi, lo diciamo subito, ci pare parecchio benaltrista, cioè punta a dire che il problema è ben altro. Questo, a nostro avviso, non aiuta gran che nella lotta contro il neoproibizionismo, né serve a difendere il vino italiano. Ecco le domande e, modestamente, le risposte.
1. Perché nessuno dice che il consumo di farmaci è aumentato vertiginosamente, come evidenzia la stessa Federfarma? Perché non si denuncia che solo nel 2007 sono cresciuti del 7,9% i consumi di antidepressivi e del 7,8% di farmaci come gli antistaminici, i sedativi e i tranquillanti?
E che c’entra questo col vino? Vogliamo dotare la Polstrada pure di un kit da piccolo chimico per vedere quanto Xanax ho assunto? Bah.
2. Perché non si inizia a considerare che guidare per ore e ore determina uno stress psicofisico che è causa di molti incidenti?
E quando mai abbiamo smesso. Ok, chiudiamo le strade dopo le nove di sera? Montiamo su ogni auto quell’aggeggio che usano i camionisti per misurare le ore di guida?
3. Perché non si è molto più severi sull’uso del cellulare alla guida?
Mah, pure questa domanda ci perplime. Scusi, ma nel Governo non c’è lei?
4. Perché, quelle stesse persone che, nel 2007, a proposito del divieto di somministrare dopo le due di notte alcol nei locali notturni, dove si servono soprattutto superalcolici, si fecero paladine delle imprese di intrattenimento notturno, bollando la misura “come inefficace e penalizzante”, oggi puntano il dito contro le imprese vitivinicole?
Giuro che questa non l’ho capita. E chi sono questi mattacchioni? Nomi? Se qualcuno sapesse rispondere, non necessariamente il Ministro, avrebbe la mia gratitudine.
5. Perché non dicono che le cause principali di incidenti, come confermano i dati Aci-Istat del 2007, sono il mancato rispetto delle regole di precedenza, del semaforo e dello stop (17,59%); la guida distratta e l’andamento indeciso (15,25%); il mancato rispetto dei limiti di velocità (12,20%); il mancato rispetto della distanza di sicurezza (9,83%)?
Oh, finalmente qualcosa che suona bene. Cribbio, una domanda ficcante nascosta in mezzo ad altre nove, che faticaccia.
6. Perché viene ignorato il fatto che, dal 1991 al 2007, la percentuale di quanti consumano cocaina, droga che dà sensazione di onnipotenza e falsa incolumità, è passata dall’ 1,3% al 14,2%?
Ma no, lo sappiamo. Ministro, ricorda la vicenda delle Jene fuori dal Parlamento col tampone? Scommetto che ora qualcuno penserà “ma che c’entra”. Ecco, appunto.
7. Perché nessuno si interroga sul fatto che manchi, in Italia, un divieto di fumo in auto, causa di grande distrazione, e già proibito dal Codice britannico?
Oh no, un’altra proibizione. E vai. Ministro, lo sa che in Italia è proibito farsi le coccole guidando? Se la tua compagna ti bacia quando sei al volante rischi il verbale. Vabbe’, introduciamo un’altra proibizione. Posso partecipare? Propongo di multare chi si mette le dita nel naso mentre guida.
8. Perchè non si considera che il cattivo stato di manutenzione dell’auto e il mancato uso delle cinture di sicurezza sono causa di esiti particolarmente gravi negli incidenti stradali?
Se è per questo pure il maltempo aumenta gli incidenti. L’ultima volta che è piovuto son scivolato con lo scooter. Non potendo proibire la pioggia resta la domanda: ma che c’entra?
9. Perché, invece di demonizzare il vino, nessuno interviene mai per sollecitare una maggiore attenzione, da parte degli enti locali, alle infrastrutture e alla segnaletica stradale, il miglioramento delle quali, in Germania, ha dato risultati notevoli?
Ehi, ma che ci stiamo a fare, noi di Intravino? No, dai, seriamente: identificare un colpevole unico per un fenomeno complesso sembra la cifra politica di un certo governo. Ricorda qualcuno?
10. I detrattori del vino sostengono che l’alcol, vino compreso, sia la prima causa di incidenti stradali. Perché volutamente tacciono buona parte delle affermazioni dell’Oms, secondo la quale “ci sono diversi fattori che possono contribuire al fenomeno degli incidenti stradali: il comportamento e lo stato psicofisico del conducente, l’uso inappropriato di bevande superalcoliche e di farmaci, le condizioni di sicurezza dei veicoli e delle strade, l’uso di sostanze psicotrope, l’uso di telefoni cellulari alla guida e il mancato rispetto delle norme del codice della strada”?
Capisco che arrivare alla decima domanda era difficile, ma gli elementi contenuti qui sono gli stessi delle domande numero uno, due, tre, sei, otto… allora facciamo che aggiungo io un’undicesima domanda. Tutto questo aiuta davvero il vino italiano?
5 Commenti
gianpaolo
circa 15 anni fa - LinkTutto vero, per carita', ma voler far passare questo Paese per proibizionista, un Paese dove ognuno fa un po quel c.... che vuole, che sia sulla strada che altrove, mi sembra veramente improbabile, dai.
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - Linkottimo il tuo interrogativo in chiusura Fiorenzo. La risposta, duplice, é semplice: queste domande ed il propagandista del Prosecco non aiutano il vino italiano
Rispondipiergiovanni
circa 15 anni fa - LinkIo invece di una domanda vorrei dal ministro una risposta. E' serio occuparsi di fiction in dialetto e stemmi cittadini sulle maglie delle squadre di pallone mentre i prezzi alla produzione di tutte le materie agricole, dagli ortaggi alla frutta, dall'uva all'olio, dal grano al fiore reciso, sono ai livelli più bassi di sempre?
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