The girl from Ipanema e la Caipirinha brasileira
di Simone GirardiVi ricordate Simone, la nostra corrispondente dal Brasile? Mentre noi geliamo al freddo, lei se la spassa in spiaggia nell’altro emisfero. Ci racconta uno dei cocktail più amati al mondo.
Il piacevole rito di bere la Caipirinha – cocktail a base di cachaça brasiliana (distillato di canna da zucchero), zucchero e lime (il limone tradizionale brasilano) si sta diffondendo in tutti i clubs del mondo. La sua irriverente indisciplina permette di soddisfare i desideri più disparati, garantendogli la fama dei drink internazionali più famosi. Così possiamo facilmente trovare la Caipirinha più dolce, quella più leggera, più alcolica, più ghiacciata… Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Ogni Caipirinha che si rispetti porta con sé il fascino dell’anfitrione che la prepara, donandogli un tocco personale ed inimitabile, con l’intento di far conoscere le diverse forme di preparazione di questo drink tra gli appassionati senza, al contempo, perdere l’essenza di questo delizioso aperitivo. Senza contare la piacevolezza di gustarla su una spiaggia come questa.
La caipirinha è una preparazione originaria del Brasile, principale produttore di cachaça – conosciuta localmente come “água ardente” o affettuosamente ”pinga” – che possiede in abbondanza anche gli altri ingredienti: lime e zucchero. L’unione di questi ingredienti è stata un processo ovvio e naturale ma l’origine di questo drink esotico e tropicale si perde nella notte dei tempi, tra complessi racconti e leggende. Qualcuno racconta di antichi antichi bevitori di cachaça che, malati, vi aggiungevano lime alla stregua di elemento medicinale in maniera tale da giustificasse, in questa forma, il consumo del tradizionale distillato.
Caratteristica distintiva della Caipirinha è l’essere base di partenza per un’enormità di varianti con diversa composizione, dando origine a tanti drinks quanti ne può inventare una fervida immaginazione: cosi troviamo la “Caipiroska” (a base di vodka), la “Caipifruta”(con l’uso di frutta a piacere), la “Caipisake” (o Sakerinha, con sake – il tipico distillato giapponese – a posto del cachaça) e infinite altre versioni con gli ingredienti più disparati, che fanno di questo cocktail multiplo e versatile una vera bandiera del vero spirito brasiliano.
Ora però scusatemi. Per gustare in pieno una bella frittura mista nel cuore di Ipanema a Rio de Janeiro, nell’elegantissimo Hotel Fasano, il barman mi ha appena preparato una Caipiroska alla fragola.
Alla prossima.
Saude!
[le due foto mostrano l’evidente differenza tra Caipirinha – in alto a sinistra – e Caipiroska – qui sopra sulla destra]
18 Commenti
Filippo Ronco
circa 15 anni fa - LinkDopo averne preparate diverse migliaia, potrei dirvi cosa secondo me sta alla base di un'eccellente caipirinha o caipiroska. Per prima cosa occorre una buona cachaça (io amo la velo braheiro ma ce ne sono molte). Il lime deve essere piccolo con la buccia liscia se possibile e non ruvida e maturo al punto giusto, deve essere succoso all'apertura, è il cuore della caipirinha e questo vale anche per la caipiroska. Lo zucchero di canna va benissimo ma c'è una versione di zucchero di canna bianco che è ancora più adatto dello zucchero normale nella preparazione della caipiroska, finissimo, sembra quasi zucchero a velo. Il ghiaccio: non va bene rotto a pezzetti con le mani e il pestello, sarebbe meglio disporre di una vera e propria macchina tritaghiaccio, la resa, soprattutto nella fase finale della preparazione è estremamente differente. Nella caipiroska io trovo che 4 gocce di angostura diano quel tocco di freschezza e speziatura in più che fanno la differenza. Infine la cosa fondamentale, bisogna shackerare energicamente per alcuni secondi sia l'uno che l'altro cocktail altrimenti è preferibile versarli nel lavandino. Una variante interessante, oltre alla fragola (nella caipiroska, non nella caipirinha) è la caipiroska con frutto della passione (maracujà) anche qui, quelli piccoli e viola esternamente, non quelli grossi e verdi che si trovano nelle nostre città, curate il fornitore. Salute, Fil.
RispondiFilippo Ronco
circa 15 anni fa - LinkNaturalmente cachaça per la caipirinha e voska per la "oska".
RispondiFilippo Ronco
circa 15 anni fa - LinkVodka, oggi non mi funzionano le dita. :)
RispondiUn fiorentino di massa...
circa 15 anni fa - Link"...(io amo la velo braheiro ma ce ne sono molte)." Scusami l´irriverenza Filippo, credo che il nome giusto sia Velho Barreiro, e bisognerebbe far attenzione perche se ne trovano di diversi tipi, dalla "bianca", normalea quella invecchiata di color giallo paglia...
RispondiFilippo Ronco
circa 15 anni fa - LinkCiao "un fiorentino di massa", e scusa te (e scusino anche i lettori) per l'imprecisione, lavoravo in quel posto una decina d'anni fa ormai e i ricordi si appannano. Certo, se mi date due cosine giuste una buona 'igna o 'oska, nature o fruit, ve la preparo. Grazie ancora per il gradito ripasso. Ciao, Fil.
RispondiUn fiorentino di massa...
circa 15 anni fa - LinkBravo Filippo! Hai descritto veramente molto bene le fasi importanti della preparazione e come riconoscere il lime perfetto...concordo anche sul fatto che, una volta in posesso di ottimi ingredienti, il segreto per l´eccelente esito é l´energica "sheckerata" che ha l´obbiettivo di principale di sciogliere lo zucchero e non sentirlo in granelli quando la si beve. Per questo direi che l´uso del corretto zucchero é quasi fondamentale e, come hai giá detto tu, quello di canna bianco e finissimo é il migliore! Salute a tutti...
RispondiAndrea Gori
circa 15 anni fa - Linkqui a Firenze io ho provato la caipi fatta con il frutto della passione, ovviamente barman brasiliano e su consiglio di una brasiliana, allo Slowly in centro, grandissimo!
Rispondigianpaolo
circa 15 anni fa - Linkio provo tutto quello che e' fatto da Simone Girardi :)
RispondiSimone e Zeta
circa 15 anni fa - LinkNel caso avanzasse qualcosa...ricordati di me! ;-)
RispondiUn fiorentino di massa...
circa 15 anni fa - LinkEh si!...ancora una volta, la fanciulla "gaucha" colpisce in pieno l´interesse e non solo, di molti appassionati del buon bere e drink´s e sempre com molto buon gusto! Ho avuto l´opportunitá di conoscere tutti e due i posti citati e devo riconoscere e confermare che sono, senza dubbio, tra i migliori quattro locali di Rio dove si possa "bebericar", come si suol dire in terra verde-giallo, una bella caipirinha o capiroska per chi trova la cachaça troppo forte... Sempre per gli amanti di questo sensuale ed esotico drink, oserei consigliare, come conoscitore ed appassionato della "cidade maravilhosa", nonché gran consumitore del prodotto in questione ;-), di provare, oltre alla "calmante" caipiroska di maracujá o frutto della passione, anche la versione fatta con il cajú, una delle mie preferite... Per saperne di piú: http://www.acai-italia.com/fruittypes/caju.php?PHPSESSID=hlhopjshb4j5jjhaipsjbkc6l7 ...adesso, tornando allegremente alla fanciulla, si potrebbe aprofittare la sua presenza a Rio e il suo buon gusto per raccontarci qualcosa sull´interpretazione della cucina italiana in Brasile/Rio; potremmo cosí tornare a vedere, in breve, questo bel sorriso... Brava periquita!
RispondiSimone Girardi
circa 15 anni fa - LinkComplimenti ai ragazzi che sanno apprezzare e fare una buona Caipirinha!! Tutti questi dettagli sullo zucchero e che é meglio quando "sheckerata"...tutto verissimo... Questo weekend ne ho provata una che non avevo mai assaggiato prima...fatta con banana e cannella, con cachaça, vodka o anche il saké...BUONISSIMA! APPROVATA 100%
RispondiSimone e Zeta
circa 15 anni fa - LinkChe i ragazzi sapessero apprezzare, era scontato...;-)
RispondiAntonio Fortunato
circa 15 anni fa - LinkSono Brasiliano e conosco bene quello che Simone ha scrito sulla Caipirinha e per capire bene il senso della caipirinha bisogna conoscere la cultura brasiliana che é costruita sulla immigrazione di popolazione di vari paesi e tutti vivono bene.... la caipirinha é tanto autentica che puó assumere vari sapori per soddisfare vari palati.......e tutto vivono bene !!!! ......e per quanto riguarda la cachaça "velho barreiro"....posso dire che deve cambiarla per una altra migliore, ma se tu non vuoi stare bene...puoi consumarla liberamente !!!.......come mai ??!!!! abbiamo tante buone cachaças......come hai potuto trovare in Italia solamente questa "pinga" ??
RispondiUn fiorentino di massa...
circa 15 anni fa - Linksu...su Fortunas!...non essere cosí pignolo!!!...Dobbiamo dare un po´di tempo agli importatori-esportatori, di portare qui o li(dipendendo dal punto di vista ;-)) dei buoni esemplari di cachaça!...È anche vero che va fatta una differenza sostanziale tra la cahaça da bere pura e quella da caipirinha...la 1ª puó essere invecchiata per piú o meno tempo, in legni diversi e con aromi e buquet complessi, la 2ª invece, quanto piú pura e naturale meglio sará per la totale degustazione dell´equiibrio della frutta con l´alcool del distillato... Abbraccioni e saluti!! PS...ancora non hai provato la mia caipi!!!... alla prossima opportunitá che sia qui da me o li da te...in breve!!!
Rispondinicola a.
circa 15 anni fa - Link...Bossa Premium Cachaca??
RispondiAntonio Fortunato
circa 15 anni fa - LinkSorry !! non ho capito bene la sua risposta!! Se é una marca della cachaça o ........??? ma "Bossa " non conosco. Se vuoi posso fare una ricerca, ma ho bisogno di piu dettagli. Saluti, Fortunato
RispondiValentino Luraghi
circa 15 anni fa - Linkritornando a quello che ha detto Simone Giradi sulla vera Caipirinha Brasiliana é tutto vero e posso dire che vivendo in Brasile da 16 anni,apprezzarla qui non ci sono paragoni rispetto a lá fuori,in questo caso l´Italia,il mio pase natale. e vi chiederete il perché e io vi rispondo dicendo che la Caipirinha consumata in Brasile é diversa a causa del clima esotico,l´atmosfera del paese,la stessa natura e le persone multirazziali che colorano l´orizzonte. é FANTASTICO!!!
RispondiAndre Maculan
circa 15 anni fa - LinkSimone, E perché non fare un commento su Sake....?!?! SAKERITA... Baci, Bond
Rispondi