Le 10 donne del vino più influenti che Decanter ha dimenticato
di Antonio TomacelliLa lista di Decanter m’è andata di traverso e non mi rassegno. Chi conosce gli inglesi mi dice che è tutto un quiproquo e che la lista in realtà doveva segnalare “the persons” senza distinzioni di sesso, razza e ideologia. Qualcosa però è andato storto. Gli esperti italiani che l’hanno compilata avranno tradotto male, fattostà che di donne del vino in Italia non c’è traccia. E allora Intravino ci mette una pezza e, dopo un rapido sondaggio tra editor e parenti stretti, pubblica il dovuto riconoscimento all’altra metà del vino, quella buona. Non cancellerà l’onta, ma almeno servirà al panel di esperti come promemoria per le prossime volte. Capito Decanter?
Le sorelle Antinori
Mentre papà gira il mondo (pare faccia l’ambasciatore), Albiera, Allegra e Alessia tirano la carretta del colosso di famiglia. Sulle loro spalle tutto il peso di 26 generazioni di “vinattieri” portato con grazia ed efficenza. Qualcuno dovrà pur lavorare in azienda, eh!
Maria Pia Berlucchi
E la Franciacorta? Decanter ignora l’esistenza del fenomeno più devastante dello scorso decennio. Vabbeh, colmiamo la lacuna noi segnalando una ragazza che sicuramente si farà strada. Grazie a Lei e a tutti i Franciacortini è andato in tilt il monopolio francese dello Champagne che durava da qualche secolo. Ma gli inglesi fanno finta di niente…
Donatella Cinelli Colombini
Basterebbe l’invenzione del Movimento Turismo del vino a giustificarne la presenza a vita in qualunque lista. Grazie a lei milioni di maschi avvitati alle poltrone hanno smosso il culo e scoperto il vino. E, sia chiaro, io sono tra quelli. Vogliamo metterci anche l’azienda di famiglia Casato Prime Donne? Certo che sì, visto che è l’unica cantina al mondo condotta da un team di sole donne. E che Brunello, ragazzi!
Eleonora Guerini
Dopo aver masticato bottiglie da urlo nelle cantine di Guido a Costigliole, cullata dalla famiglia Alciati, ha trovato il modo di ritagliarsi uno spazio d’eccellenza nel vino italiano. Però questa volta dall’altra parte della barricata. Veloce è stata la sua scalata verso i vertici del giornalismo enoico (premiata da “Grandi Cru d’Italia” nel 2008 come miglior giovane giornalista italiana) grazie alla partnership con Gambero Rosso ed in particolare con Daniele Cernilli che, pare, l’abbia incoronata come sua erede designata.
Arianna Occhipinti
È la figlia che tutti vorremmo avere. A soli 28 anni ha idee e certezze da vendere. Colta, elegante, vignaiola per vocazione. Sprigiona l’energia del terroir siciliano in uno sguardo. Il suo manifesto programmatico? Una lettera spedita a Veronelli, vera dichiarazione d’amore e d’intenti. I suoi vini parlano di lei e del suo rapporto con la natura: femminili ed eterei, incuriosiscono e stupiscono. Dove vorrà arrivare?
Elena Martusciello
Siede nella stanza dei bottoni di “Grotta del Sole”, una delle realtà vinicole più conosciute dell’area flegrea, ed è un punto di riferimento per tutte le donne del sud, grazie alle sue doti umane e professionali. Imprenditrice e neo-presidentessa dell’associazione Donne del vino (succede a Pia Berlucchi in questo importante ruolo istituzionale) è l’icona “vinosa” della risolutezza femminile.
Silvia Maestrelli
Eclettica, dinamica, energica. Potremmo definirla tranquillamente: moto perpetuo. Produttrice, blogger, promotrice culturale e chi più ne ha, più ne metta. Amata dalla stampa e dal pubblico, colleziona allori a go-go. Valanghe di premi e riconoscimenti tentano giornalmente di seppellirla, allo stesso modo noi -oggi santo giorno – rischiamo di soccombere sotto il peso delle sue infinite newsletters. Difetto: non datele mai un indirizzo di posta elettronica. Pregio: quello che tocca si trasforma in oro. Pardon, in vino.
Elisabetta Foradori
Confessatelo. Il Teroldego per voi era un illustre sconosciuto, poi è arrivata lei e siete finalmente usciti dal tunnel del Merlot. Pochi vini somigliano al produttore in maniera totale come il Granato ad Elisabetta. Esprimono forza, eleganza e attaccamento alle radici. In punta di piedi, però.
Vinzia Novara
Ovvero, Madame Firriato. È nato prima il markenting o Vinzia? Il Nero d’Avola e la Sicilia ringraziano comunque quegli occhi che hanno ammaliato i buyer più rocciosi. A colpi di scollature vertiginose si è fatta largo in un mondo di giacche, cravatte e ragnatele. Ti siamo grati anche per questo, Vinzia.
Gaia Gaja
Al “Giove Tonante dell’enologia Italiana” (cit.) perdoniamo tutto, tranne la scarsa fantasia dimostrata all’anagrafe, ma tant’è. Gaja sopporta tutto e tutto controlla nell’azienda di famiglia, ma in pochi l’hanno vista e conosciuta. Bella e discreta, ha ricevuto le “chiavi di casa” da un po’, senza darlo a vedere. Tutto il contrario di papà, che quando si muove aallerta pure le pietre.
59 Commenti
Michele Braganti
circa 15 anni fa - Linkmancano per me due delle donne simbolo della rinascita del Chianti Classico....Emanuela Stucchi Prinetti di Badia a Coltibuono e Giovanna Morganti delle Trame.
RispondiVignadelmar
circa 15 anni fa - LinkSecondo Omero la figlia di Giove è Afrodite, la romana Venere, direi che ci siamo !!! (Consiglio molto vivamente la lettura senza tempo del bellissimo libro di Roberto Calasso intitolato ” Le nozze di Cadmo e Armonia” – Adelphi) . Io citerei anche la mia conterranea Angela Velenosi. . Ciao [img]http://www.ilmascalzone.it/cms/uploads/207476021448f73522c3e366,40272228.jpg[/img]
RispondiIvano Antonini-EnoCentrico
circa 15 anni fa - LinkPer fare spazio alle donne più influenti, bisognerebbe allargarla a 100... Potremmo aggiungere Ornella Costa Correggia per il Roero, Rosanna Antoniolo a Gattinara, Eleonora Uberti e Lucia Barzano' per la Franciacorta, Ornella Venica e Rosa Bosco in Friuli, l'enologo Barbara Tamburini, Cristina Geminiani per la Romagna, Silvia Imparato, Marisa Cuomo e Clelia Romano in Campania. E chissa' quante altre...
RispondiLucia Barzanò
circa 15 anni fa - LinkGrazie Ivano, che onore! Sono in ottima compagnia e davvero lusingata. A presto, L.
RispondiIvano Antonini-EnoCentrico
circa 15 anni fa - Link"Bonifico" in bottiglie di Satèn... Ok? ;-)
RispondiArturo Dori
circa 15 anni fa - LinkStella Viola di Campalto a Montalcino
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - Linkio aggiungo d'imperio le gemelle Francesca e Margherita Padovani di Fonterenza a Montalcino, Tiziana Settimo a La Morra, Isabella Pelizzatti Perego (Arpepe) in Valtellina, Giovanna Rizzolio a Barbaresco (Cascina Le Rose), e Susanna Crociani a Montepulciano. E come dimenticare Pia Donata Berlucchi (Fratelli Berlucchi)? Ma sono solo le prime donne del vino che mi vengono in mente e che non trovo già nominate..
Rispondivittorio
circa 15 anni fa - LinkOttima lista, aggiunerei anche Sara Carbone di Carbone Vini (Vulture),Elisa Semino di La Colombera (Colli Tortonesi), Elena Pantaleoni di La Stoppa (Colli Piacentini)
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - Linkdimenticavo poi Chiara Boschis a Barolo, Marina Marcarino a Neive, Marica e Silvia Bonomo della zona del Bianco di Custoza, Elena Fucci nel Vulture, Giovanna Maccario nella zona del Rossese di Dolceacqua, le sorelle Carli della tenuta Il Colle e Laura Brunelli ancora a Montalcino... Quante bravissime donne del vino ci sono e grandissime vignaiole spesso...
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - Linkclamorosa e vergognosa dimenticanza da parte mia, trattandosi di una cara amica: Maria Teresa Mascarello, che sta producendo Barolo assolutamente all'altezza (qualcuno arriva persino a dire migliori) di quelli di suo padre, l'indimenticabile Bartolo Mascarello, grande patriarca del Barolo
RispondiRiccardo Farchioni
circa 15 anni fa - LinkGinevra Venerosi sta da qualche parte? PS: mi piace la foto della Guerini nel collage... direi d'autore!
Rispondifabrizio scarpato
circa 15 anni fa - LinkFrancesca Ciancio e Giulia Graglia. E insomma!
RispondiAntonio Tomacelli
circa 15 anni fa - LinkAh no! Le giurate non possono essere elette, mi spiace :-)
RispondiVigneriManonPosso
circa 15 anni fa - Linkehm.... grazie per il pensiero
Rispondiandrea
circa 15 anni fa - LinkGiusto: perchè credere a quegli improvvisatori di Decanter, quando c'è la voce autorevole di Intravino e del famoso (in Italia e all'estero) Tomacelli che ci illumina ?
RispondiLuigi
circa 15 anni fa - Linksi vergogni, Andrea, ironizzare su un critico autorevole e conosciuto da anni come Tomacelli, uno che ha un curriculum lungo come una casa e che ha scritto testi fondamentali sul vino. Tsc tsc, ragazzaccio
RispondiAntonio Tomacelli
circa 15 anni fa - LinkForse perchè da Decanter non ti avrebbero preso in considerazione mentre qui hai tutto lo spazio che vuoi e per di più "aggratis"?
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 15 anni fa - LinkPosso uscire un istante fuori tema? Proporrei tra le figure più importanti quella del "sommelier ignoto" (maschio o femmina che sia), colui/colei che quotidianamente nei ristoranti, nelle enoteche, nella grande distribuzione specialistica, si carica l'onore e onere di vendere questi prodotti meravigliosi. Magari non sarà influente essendo tecnicamente l'ultima ruota del carro ma un premio glielo do volentieri (rigorosamente "ignoto"!!!). p.s. ovviamente mi associo a quanto elencato da voi precedentemente nel tirbutare il giusto riconoscimento a coloro da voi elencate.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 15 anni fa - LinkQuoto la sommelier "ignota"!
RispondiMarina Alaimo
circa 15 anni fa - LinkEleonora Charrere titolare dell'azienda di famiglia Le Crete giovane e bellissima, ha il grande merito di aver fatto conoscere in tutto il mondo l'enologia valdostana che fino a qualche anno fa poco varcava i confini regionali
RispondiLuigi Cremona
circa 15 anni fa - LinkEcco tre donne che fanno onore al vino e al sesso di appartenenza le sorelle Petitto di Donna Chiara (http://www.porzionicremona.it/2009/12/04/anteprima-vitigno-italia/#more-7221) Angela Galia di VIni Vero
RispondiCarlo Macchi
circa 15 anni fa - LinkAllora.......Dato che tra le donne del vino ci stanno anche quelle che non producono ma fanno PR, mi è facile fare il nome di Maddalena Mazzeschi. Mi è un po' meno facile fare quello della moglie di Cernilli (o è lui il marito della Thompson.....), Marina Thompson appunto,ma non si può non ammettere che lei conti e non poco. Aggiungo Rosanna Ferraro, Lucia Franciosi, Ursula Thurner e Silvia Fiorentini.
RispondiCarlo Macchi
circa 15 anni fa - LinkUna domanda: se Gaja di cognome si fosse chiamato Velenosi, la figlia l'avrebbe chiamata stricnina?
Rispondipatrizio mengozzi
circa 15 anni fa - LinkScusate, ma com'è che tutti voi avete lasciato indietro Cristina Geminiani, una che da sola rappresenta un intero territorio?
RispondiIvano Antonini-EnoCentrico
circa 15 anni fa - LinkMore attention, pleeeeeese. ;-)
Rispondipatrizio mengozzi
circa 15 anni fa - LinkSorry, avevo letto con l'acceleratore a manetta :oops:, chiedo venia :sad: . Ho toppato di brutto.
RispondiPamela Guerra
circa 15 anni fa - LinkIo ci aggiungerei anche Chiara Lungarotti, Anna Maria Abbona e Nicoletta Bocca; le ultime due, vere signore del Dolcetto. Pamela
RispondiVigneriManonPosso
circa 15 anni fa - LinkNicoletta Bocca persona strana davvero ma dal fascino indiscutibile e il suo Dolcetto è tra i migliori in assoluto
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - LinkFrancesca, pur con tutta la simpatia possibile per la figlia del grande Giorgio Bocca mi riesce assolutamente impossibile definire "tra i migliori in assoluto" il suo Dolcetto di Dogliani... A quale iperbole si deve allora ricorrere per definire i grandissimi Dolcetto di Dogliani di Quinto Chionetti? Suvvia...
RispondiSanfereolo Dogliani
circa 15 anni fa - LinkTiro un sospiro di sollievo. Fare un vino che Ziliani considera fra i migliori in assoluto mi avrebbe seriamente preoccupato. Non solo per me, ma anche per lui che sarebbe costretto ad uscire dai suoi comodi pregiudizi. No povero Franco, lasciamogli credere che a Dogliani esiste un solo produttore, che una denominazione si fa a colpi di esclusione e non in una coralità. Semplifichiamogli un po' la complessità del mondo vino. Anche finire sulla lista di Decanter, del resto, sarebbe preoccupante. Le liste in genere reificano e addio mondo, un ammasso stellare in continua metamorfosi messo in lista.
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - Linkmi spiace per te Nicoletta, io "pregiudizi" non ne ho proprio. Mi sono solo limitato a dissentire con Francesca, quando sosteneva che il tuo Dolcetto di Dogliani "è tra i migliori in assoluto" di una denominazione che non conta soltanto su Quinto Chionetti, per me tuttora il migliore, ma su numerosi altri validi produttori di cui ho scritto, da Cascina Corte ad Eraldo Revelli a Gillardi, a Cascina Minella. Che io poi pensi, come scrivi, "che una denominazione si fa a colpi di esclusione e non in una coralità", é una tua idea, che non corrisponde assolutamente al vero, mi spiace. Vedi di accettare che a qualcuno, ad esempio a me, i tuoi vini e quelli di altri "talebani" del Dolcetto di Dogliani (una minoranza) non piacciano. Non c'é nulla di male, é solo il mio punto di vista e non c'é bisogno di attribuirmi arrière pensées o altro (se vuoi poi ti spiego in privato...) per replicare al mio libero, e legittimo, pensiero...
RispondiRiccardo
circa 15 anni fa - LinkIl problema è che il tuo non è proprio un pensiero pulito visto che definisci "talebani" alcuni produttori del Dolcetto... Da quant'è che non assaggi i vini di San Fereolo? Qual'è il metro di paragone per definirlo tale? http://www.amicidivini.com/dblog/articolo.asp?articolo=169 definire poi i vini di Gillardi tra i migliori del Dolcetto mi sembra una presa in giro visto e considerato che per lui stessa ammissione di produrre quel vino gli interessa poco e che le sue soddisfazioni derivano dall' HARYS che letto al contrario spiega il vitigno. In Langa, non in Francia! Suvvia Ziliani, un po' di coerenza!
RispondiVigneriManonPosso
circa 15 anni fa - Linkecco franco in primis, ho evitato di proposito di dire che è la figlia di giorgio bocca.lei è lei. Una delle cose meravigliose del vino è la franchezza. Per me la franchezza all'ennesima potenza è quando un vino riesce ad assomigliare a chi lo fa. è il caso di nicoletta bocca e del suo vino.
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - Linknon é un insulto, anzi, ma é pura cronaca ricordare che Nicoletta di San Fereolo, a Dogliani, é la figlia di Giorgio Bocca. Poi si può essere franchi, sinceri, autentici, avere una straordinaria personalità, eppure non riuscire a fare grandi vini...
RispondiRiccardo
circa 15 anni fa - Linkmagari provare da 25 anni ad essere grandi giornalisti, far finta di essere imparziale e invece impugnare di nascosto la tecnica "il viticoltore mi sta simpatico e mi lecca il culo" allora il suo vino è buono. Nicoletta non lo fa con te e con nessun altro... tanto di cappello!!!! Vogliamo parlare di Gillardi caro Franco? chissà come mai ti piacciono i suoi vini....
RispondiSimone e Zeta
circa 15 anni fa - LinkSe sono riuscito a capire qualcosa di Ziliani, secondo me state esagerando; e lo dico io con il quale non c'è stato sicuramente amore a prima vista. In degustazione mi sembra che riesca a centrare i vini meritori, non entro cmq nello specifico di Dogliani. Il Carattere ed il comportamento sono una cosa, la professionalità un altra. Anche perchè altrimenti mi dovrei sparare;-)
RispondiRiccardo
circa 15 anni fa - LinkSimone e Zeta, il problema è proprio questo... quanti vini giudicherebbe positivi pensando siano di una persona a lui antipatica? Nicoletta Bocca ne è un esempio... Da tutti giudicati tra i migliori vini di Dogliani con punte su Enogea di 91/100, qualche tre bicchieri (per quel che contano) negli anni passati, numerose altre "patacche" il tutto in Biodinamica certificata... O siamo tutti stupidi o ziliani è un santone!
RispondiSpacca
circa 15 anni fa - LinkHai perfettamente ragione Vigneri, il problema di Franco Ziliani è vedere solo ciò che gli fa piacere... dire uno dei più grandi infatti non significa IL PIU' GRANDE ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
RispondiVigneriManonPosso
circa 15 anni fa - Linkno un attimo però, io non giudico negativamente il lavoro di ziliani nè lascio intendere la sua poca imparzialità. ho espresso un mio parere su san fereolo, che ribadisco in positivo
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 15 anni fa - LinkSbaglio o non ho scorso il nome di Cinzia Merli? Se c'è stato un "lapis" provvedo io.... :-)
RispondiVigneriManonPosso
circa 15 anni fa - Linkahimè, dimenticato di inserire silvia imparato anto'....che donna
RispondiMaurizio
circa 15 anni fa - LinkScusate, ma secondo voi non c'è una donna del vino del profondo nord est che meriti attenzione?
RispondiFranco Ziliani
circa 15 anni fa - Linkio direi Cecilia Trucchi di Villa Bellini in Valpolicella, di cui ho scritto recentemente qui http://vinoalvino.org/blog/2009/11/valpolicella-classico-superiore-taso-2005-villa-bellini.html Poi mi vengono in mente Chiara Coffele a Soave e Rosa Bosco nei Colli Orientali Alla memoria, su tutte, l'indimenticabile Marta Galli delle Ragose, in Valpolicella
RispondiIvano Antonini-EnoCentrico
circa 15 anni fa - LinkTra le tante... In Friuli V.G. ci sono (oltre a quelle già citate) Patrizia Felluga (Zuani), Lidia Bastianich, Silvana Forte (Le due Terre), Roberta Borghese (Ronchi di Manzano), Raffaella Bruno (enologo presso la Russiz Superiore), Elisabetta Bortolotto Sarcinelli (Tenuta di Blasig) e anche Ornella Molon (Vigna Traverso).
Rispondidansan
circa 15 anni fa - LinkMarilisa Allegrini vi dice proprio nulla?! Le brave tre sorelle Tessari?! Matilde Poggi?! Marinella Camerani?! Ida Agnoletti?! Sofia Pepe?! Orsù, a che gioco giochiamo?! :-) buon we a tutti
RispondiRiccardo
circa 15 anni fa - LinkParliamo del Dogliani di Nicoletta Bocca il dolcetto di Quinto é altra cosa ma sappiamo che ziliani é un po' prevenuto! Pensare che la Trucchi é così influente che l ha scoperta solo l altro giorno...
RispondiSimone e Zeta
circa 15 anni fa - LinkOra che avete finito con la lista definisco la mia totale preferenza per ARIANNA OCCHIPINTI!!!
Rispondilara elisabetta belgrado barzan
circa 15 anni fa - Linkparlo , da donna, da mammma, da imprenditrice, da produttrice di vino da ristoratrice da socia dell'associazione nazionale donne del vino ..... troppo spesso le donne italiane imprenditrici del settore enologico e enogastronomico " involontariamente " vengono dimenticate . Ritengo e affermo che noi donne del vino reagiamo da leonesse, e solamente per timore dei nostri confronti che non si conosce la nostra professionalità . Non mi sento di menzionare nessun nome, perchè ogni produttrice racchiude in se un mondo di conoscenza e professionalità che ci rende e che le rende talmente eccletiche che tutto questo ci fa sorridere. un abbraccio a tutti lara
Rispondisilvia
circa 13 anni fa - LinkLara, ma da quando produci vino?? appiccicare un'etichetta ad una bottiglia comprata su ebay non vuol dire produrre.....pensaci bene!! ciao Silvia
Rispondilara elisabetta belgrado barzan
circa 11 anni fa - Linkleggo solo ora.... non produco quantitativi di vino perché ho solo 4 ettari ma so cosa significa fare il vino per la propria famiglia o per i propri amici ... inoltre non mi sembra che su ebay si possa acquistare del vino senza etichetta...!!!
Rispondirosanna
circa 15 anni fa - LinkHo avuto la "nomination" per cui ringrazio... Ma perché, mi domando, signori uomini (i più numerosi nel competere a chi conosce donne "importanti") perché queste classifiche dal sapore leggermente sessista? Come tutte le classifiche mi fa venire l'orticaria, se la disciminate è l'essere donna in aggiunta di deprime...vi adoro, signori uomini, credetemi, ma non condivido lavostra mania di classificare...mi fa comunque sentire il giudizio di chi si ritiene, sempre e comunque, un gradino più in alto e da questa sua postazione ogni tanto gratifica le sottoposte.... Credetemi, non penso che tra le donne citate ce ne sia anche una sola che come primo gesto della mattina cerchi di sapere se è considerata influente e quanto... Magari sarebbe testimonianza di un rapporto più equlibrato, per tutte e anche per le altre, sentire da parte vostra anche un pizzico in più di solidarietà ogni giorno, e non solo quando Decanter fa un articolo così tanto fesso solo perchè è a corto di idee...
RispondiAngelo Di Costanzo
circa 15 anni fa - LinkMa la vulcanica Elisabetta Geppetti l'avete già nominata? Guardando a sud, Sara Carbone ed Elena Fucci? La mitica Donna Elena di Grotta del Sole poi ha fatto proseliti non da meno: le nostre Milena Pepe (Cavalier Pepe), Felicia Brini (Masseria Felicia), Rosanna Petrozziello (i Favati), Manuela Piancastelli (Terre del Principe), Tina Di Meo (La Sibilla), Daniela Mastroberardino (Terredora), Daniela Di Gruttola (Cantina Giardino)ed altre tante altre... Che la Campania stia diventando molto rosa è un dato di fatto, con il tempo ognuno di loro si conquisterà il posto che merita.
Rispondimichele
circa 15 anni fa - LinkSiete tutti bravi a nominare le produttrici di vino sparse per l'Italia..... Mi chiedo se lo fate solo per simpatia verso queste donne Vostre amiche, o se le pronunciate perche' realmente conoscete prodotti dalle Vignaiole italiane e ne distinguete la bonta'? Facile a parlare.
RispondiAngelo Di Costanzo
circa 15 anni fa - LinkPersonalmente sono tutte persone che ho conosciuto e che stimo molto, soprattutto perchè lavorano in vigna come in cantina o in amministrazione seriamente e cono risultati di tutto rispetto. Per quanto riguarda la bontà dei vini, ognuno nelle proprie caratteristihe rappresentano idealtipi apprezzabilissimi.
RispondiMonica Piscitelli
circa 15 anni fa - LinkGrazie Tomacelli la tua "pezza" va ingrandendosi. Le donne meritevoli di esserci sono tante. Se mi permettete andando in Campania e parlando di nomi ben noti, segnalo anche Silvia Imparato, mamma del Montevetrano, Clelia Romano che ha stabilito i canoni di un Fiano che è tanto amato i Italia come all'estero e Marisa Cuomo che dei suoi piccoli vitigni della Costa d'Amalfi fa fatto un grande vino. Sebbene io preferisca il base. Ma non è questione di ciò che piace a me... sono certa che me ne verranno presto delle altre in mente.
RispondiPierpaolo Paradisi
circa 15 anni fa - LinkBè, io uno spazio lo lascerei anche per Federica ed Elena Zeni, di Bardolino. Ciao Pierpaolo
RispondiJosé Pellegrini
circa 15 anni fa - LinkDi quando tutto il mondo del mercato del vino era in mani maschili, che ne dite di Ricordarvi di Giuseppina Viglierchio?
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