Desaparecidos | I vini calabresi, per dire

di Jacopo Cossater

Immaginate un luogo dove la terra incontra il mare, e dove il mare incontra il cielo. La perfetta sintesi di questi elementi. E poi il sole, e tutta l’energia che è capace di regalare. Immaginate un territorio legato alle campagne, ed alle sue tradizioni. Le colline, che più su portano alle montagne, sparse ordinatamente lungo tutto il territorio regionale.
Immaginate vitigni autoctoni, estremamente riconoscibil e di grande personalità, coltivati su questi pendii da centinaia di anni. Sia bianchi che rossi.

Ecco, la Calabria è tutto questo, probabilmente anche di più. Eppure, però, dati alla mano sono anni che è territorio che sembra fatichi ad emergere. Ci sono i rossi, che magari sono caratterizzati da strutture più esili rispetto a tanti vini campani o siciliani ma che sono (sarebbero?) capaci di esprimere personalità e territorio. I bianchi, più eterogenei e frammentati, ma spesso caratterizzati da belle acidità. Tante denominazioni, di cui molte di sicuro interesse.
E l’impressione è che basterebbe così poco, sia in cantina che nei vigneti, per regalarci prodotti capaci di raccontare al meglio questa regione, naturalisticamente splendida.

Da qualche giorno Intravino ha compiuto un anno di vita. Un periodo durante il quale sono stati pubblicati poco meno di migliaio di post, eppure di dedicati a produzioni calabresi ce n’è soltanto uno. Abbiamo scritto di quel piccolo miracolo in bottiglia che è il Greco di Bianco di Stelitano. E certo, può darsi che il nostro sia un errore di valutazione. Ma forse anche no, e la Calabria è -ancora e senza prospettive di miglioramento- il fanalino di coda dell’italico vino.
Aspettiamo smentite.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

2 Commenti

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Andrea Pagliantini

circa 14 anni fa - Link

La Calabria pare non esista geograficamente, come ci fosse una interruzione dalla Campania che arriva senza niente in mezzo alla Sicilia. Invece la Calabria esiste ed è terra bellissima, lo dice un vertinese chiantigiano innamorato di quella terra e del vino vi nasce. C'è un sangiovese misto a nerello calabro sullo stretto da favola, nella valle del Savuto altrettanto, la zona di Donnici, la costa viola uguale e varie altre, ma nessuno ha scoperto la Calabria, pare non esista, pare sia dimenticata, ma da una parte mi fa piacere, hanno così già tanti probemi di suo che ci manca solo arrivino americani a disintegrare tutto a aumentare la pratica dell'abuso edilizio cazzotto in un occhio in posti da sogno.

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Giorgio

circa 13 anni fa - Link

Direi invece che i vini calabresi (zona di Cirò in particolare) hanno fatto già passi da gigante e sono qualitativamente superiori a molti altri blasonatissimi vini, anche francesi. Date un'occhiata a www.viniciro.it Saluti

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