Parte il secondo Corso sul vino di Intravino, sempre a Genova (e notate i vini della prima edizione)

Parte il secondo Corso sul vino di Intravino, sempre a Genova (e notate i vini della prima edizione)

di Fiorenzo Sartore

Ho sempre pensato che ci fossero molti corsi sul vino, in giro. Ma da quando io e Pietro abbiamo immaginato di mettere su un corso nostro, à la Intravino, non mi sono mai sembrati così tanti: al punto che tra di noi dicevamo sempre, nella fase preparatoria: “oh qui ormai sono tutti maestri” – e poi aggiungevamo: “anche noi, del resto”. La parte preparatoria del primo corso di Intravino è stata divertente: ci si vedeva la sera in giro per osterie dopo una giornata di lavoro, e si preparavano gli scenari. Cosa dire, come dirlo soprattutto, che argomenti. E poi quali vini, come servirli, dove. La forma dei bicchieri, le parole da usare. Le slide, la musica, le luci. Laser ne abbiamo? Così lo scorso autunno inizia questo numero zero dei corsi di Intravino. Che doveva essere (ed è) un format esportabile presso i diversi nuclei di intravinici dislocati in Italia – ma questo è un altro discorso.

Il numero zero del resto doveva iniziare a Genova. Secondo una formula commerciale nota a molti addetti alle vendite, se una cosa funziona a Genova, funziona nel resto d’Italia. Qui non ci sono storie, ai genovesi non la si fa, ti guardano strano per una ventina d’anni prima di mettere piede nella tua bottega appena aperta. Dopo trent’anni poi magari li vedi entrare la prima volta, come a dire: se non sei ancora morto forse vali qualcosa – ma non è detto. Comunque restano sospettosi.

Sia come sia, doveva succedere a Genova. E adesso che il corso c’è stato, ed è stato divertente, possiamo anche dire che è stato un successo. Del resto questo è un blog, non devi aspettare che qualcuno ti appunti la medaglia sul petto. Te la metti da solo. Quindi dicevo, un successo: avevamo un tetto di partecipanti massimo di trenta, che alla fine abbiamo anche superato ma eravamo così contenti di fare questa cosa che avremmo dato il via pure con un terzo dei partecipanti. E invece, tac, tutto esaurito da subito.

Sarà merito dello spirito intravinico che ha pervaso il corso: un mix di cazzeggio e robe serissime. Sarà che nel tempo ci siamo fatti riconoscere per gli zuzzurelloni che siamo. Ma se dovessi dire cosa c’è di rilevante nel corso intravinico, io punterei sul fatto che è un (raro, credo) caso di corso a due voci. La parte relativa alla tecnica d’assaggio e cazzeggio è introdotta da me. Pietro ha coperto alla maniera sua gli approfondimenti storici e culturali. Ogni serata uno spettacolo di arte varia con le voci che si alternano.

E poi i vini in assaggio: l’idea è stata, da subito, mettere bottiglie rilevanti. I nostri corsisti dovevano aprirsi a mondi meravigliosi. E sì, anche vini naturali, anche espressioni contemporanee dell’enomondo.

E adesso che il numero zero è passato, e ci siamo lasciati dietro anche qualcuno in coda di iscrizione che non abbiamo potuto accontentare, lo stiamo rifacendo: a marzo riparte “Un altro corso è possibile” edizione 2018. Sempre a Genova, sempre con noi due a raccontarvi cose vinose. Si impara ad assaggiare, si bevono vini gloriosi, ci si diverte, si ride e si medita. Spettacolo di arte varia l’ho già detto, mi pare. Diffidate delle imitazioni – ah ma aspetta, NON esiste un’imitazione di intra (sì ok ora la smetto).

Queste le date, serali (ore 20,30) come anticipato sul mio blogghetto di provincia:
– martedì 13, 20, 27 marzo
– martedì 3, 10, 24 aprile
Sede: Soul Note Cafè in via Cesarea 95 a Genova

E per chiudere con una nota di serietà (invece) questi erano i vini assaggiati durante il precedente corso.

Lunedì 9 ottobre (prima serata)
1. Bianchetta Genovese 2016, Cantine Levante – Liguria
2. Sauvignon Alto Adige 2015, Thurnof – Alto Adige
3. Ottomarzo 2015, Romangia Rosso IGP, Tenute Dettori – Sardegna
4. Aglianico Irpinia 2014, Contrade di Taurasi – Campania

Lunedì 16 ottobre (seconda serata)
1. Rosso di Montalcino 2015, Podere Sanlorenzo (Luciano Ciolfi) – Toscana
2. Brunello di Montalcino 2011, Podere Sanlorenzo (Luciano Ciolfi) – Toscana
3. Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico “Le Oche” 2016, Fattoria San Lorenzo – Marche
4. Vecchio Samperi, senza annata, Marco De Bartoli – Sicilia

Lunedì 23 ottobre (terza serata)
1. Gelso Nero 2015 Uva di Troia Puglia IGP, Podere 29 – Puglia
2. Campo di Raìna 2010 Sagrantino di Montefalco, Raìna – Umbria
3. Langhe Nebbiolo 2015, Giorgio Scarzello – Piemonte
4. Barolo 2011, Giorgio Scarzello – Piemonte

Lunedì 30 ottobre (quarta serata)
1. Prosecco di Valdobbiadene Superiore Extra Dry, Foss Marai – Veneto
2. Franciacorta Brut, Solouva – Lombardia
3. Infernot Vino bianco frizzante naturale, Cascina Boccaccio – Piemonte
4. Champagne Brut Nature Pinot Noir Zero Dosage, Drappier – Francia

Lunedì 6 novembre (quinta serata)
1. Ribolla Gialla 2015 Friuli Colli Orientali, Marco Sara – Friuli Venezia Giulia
2. Vermentino “Lunghera” 2016 Riviera Ligure di Ponente, Durin – Liguria
3. Riesling “Herzu” 2013 Langhe, Ettore Germano – Piemonte
4. Pinot Nero 2016 Trentino, Maso Bergamini – Trentino Alto Adige
5. Amarone Valpolicella 2013, Ca’ Rugate – Veneto
6. Barbaresco “Autinbej” 2014, Ca’ del Baio – Piemonte

Lunedì 13 novembre (sesta serata)
1. Chablis 1er Cru “Cote de Jouan” 2014, Garnier&Fils – Borgogna (Francia)
2. Riesling Alsace 2012, Trimbach – Alsazia (Francia)
3. Bordeaux 2012, Chateau de Valmengaux – Bordeaux (Francia)
4. Chateau Musar 2004, Gaston Hochar – Valle della Bekaa (Libano)

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

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