Sussurare la verità, urlare la menzogna

di Antonio Tomacelli

Maurizio Gily è un incontinente. A dirlo non è il suo medico curante ma il giudice del Tribunale di Rovereto che lo ha condannato a pagare 5.000 euro a titolo di risarcimento nei confronti del giornalista Paolo Tessadri. Quest’ultimo, per chi non lo sapesse, è uno degli autori di “Velenitaly”, l’inchiesta de l’Espresso che cinque anni fa sconvolse il mondo del vino. L’inchiesta finì come sappiamo e nessuno di quei giornalisti — contro i quali l’Espresso prese seri provvedimenti — fu condannato per procurato allarme o diffamazione. L’unico a rimetterci, per ora, è il povero Gily per un articolo scritto sul sito Millevigne.

Sia chiara una cosa: il giudice non contesta la veridicità dei fatti riportati ma solo la forma con cui sono riportati, sfociata in un “attacco personale” che avrebbe travalicato il diritto di critica ledendo l’onore del collega. La sentenza parla proprio di “mancata continenza” del povero Maurizio, uno che non ha mai alzato i toni nemmeno sotto tortura e che, cristianamente, arriva  a giustificare il giudice:

…ho provato a mettermi nei panni di un giudice e mi sono reso conto di quanto sia difficile, per chi non ha vissuto dall’interno l’esperienza di quei giorni, “contestualizzare” quell’episodio ormai lontano nel tempo (il giornalista in questione si è accorto del mio articolo tre anni dopo, grazie a internet, il che dice da solo quanto danno può averne sofferto), i devastanti effetti che ebbe sul settore nel momento cruciale del Vinitaly, l’impatto sull’opinione pubblica e sugli operatori internazionali, lo sdegno generale nel mondo della produzione e tra gli stessi organizzatori di Vinitaly. Senza contare la difficoltà di valutare dettagli tecnici su una materia di cui ovviamente un magistrato può avere solo una conoscenza vaga.

Maurizio, forse, presenterà ricorso in appello. Nel frattempo la rete ha lanciato l’idea di una sottoscrizione per pagare i 5.000 euro dovuti alla quale volentieri aderiamo.

In un paese che ha fatto della menzogna e dell’incontinenza verbale uno stile di vita, l’unico che paga è un tranquillo signore di campagna che ha, per una volta, urlato la verità.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

22 Commenti

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luciano pignataro

circa 11 anni fa - Link

Quoto

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luciano pignataro

circa 11 anni fa - Link

Tra l'altro il signor Tessadri, il giornalista che si è rivolto a un giudice invece che usare la penna per tutelare la sua reputazione nella lunga biografia per spiegare chi è sul blog del Fatto Quotidiano mette proprio l'inchiesta Velenitaly al primo posto.

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Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

E' possibile reperire il testo incriminato? p.s. è superfluo esprimere solidarietà a Maurizio, tanto chiara -e grave- pare la questione, ma lo faccio lo stesso

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Massimiliano Montes

circa 11 anni fa - Link

Sarei curioso di sapere quali sono le frasi scritte da Gily che il giudice ha ritenuto "non continenti" e quindi diffamatorie. In rete non riesco a trovare nulla. Vorrei leggerle tutte, non un estratto, per farmi un'opinione.

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Valentina

circa 11 anni fa - Link

L'ironia......: il Sig. Tessadri probabilmente riceverà una peggiore pubblicità da questa sentenza che dall'articolo imputato

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Gianni Lovato

circa 11 anni fa - Link

Io alcuni €urini per Maurizio Gily ce li metterei volentieri, non per aiutarlo a pagare un risarcimento (immorale ed ingiusto), ma per rendergli possibile far ricorso in appello e mandare Tessadri una volta per sempre, nel più remoto girone infernale, quello riservato ai cosiddetti "giornalisti" che non hanno né cervello, né etica. Gianni Lovato Chatham, NY

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Massimiliano Montes

circa 11 anni fa - Link

Senza conoscere le frasi incriminate è impossibile capire chi ha ragione. Pubblicarle è dovere di cronaca, altrimenti si risolve tutto in un grande rumore per nulla.

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maurizio

circa 11 anni fa - Link

Grazie Antonio, grazie a tutti. Per motivi facilmente comprensibili non intendo ripubblicare oggi quell'articolo, essendo esso oggetto di una condanna. Chi però desiderasse leggerlo può richiedermelo via email gily@millevigne.it con l'impegno di tenerselo, per ora, per sé. Chi lesse quell'articolo e mi conosce credo che possa comunque avere un'opinione in proposito. Il nocciolo della questione è semplice: la sofisticazione ci fu, ma, essendo praticata nel solito modo in cui la si pratica da sempre, cioè attraverso la fermentazione di mosti annacquati e arricchiti, il suo prodotto era sostanzialmente innocuo per la salute, e certamente non un killer capace di uccidere come sostenne Tessadri, sulla base di un'ipotesi investigativa remota, tutta da verificare e poi verificata errata. Questo fu ampiamente dimostrato nel corso delle indagini e dichiarato ufficialmente da due ministeri congiuntamente, oltre che da un magistrato inquirente, il quale censurò fortemente la scelta di pubblicare notizie allarmistiche di quel tipo senza averne le prove. Io citai queste fonti e mi limitai a prendere in giro abbastanza bonariamente il collega, per i suoi slanci di fantasia e per la sua evidente incompetenza della materia, che non è ovviamente una colpa, ma "se non sai, informati", soprattutto se quello che scrivi può fare danno a un intero settore economico. Ad esempio in quell'articolo si diceva che l'acido cloridrico (la cui presenza nel vino non era comunque accertata, ma lo è invece nel nostro stomaco, che lo produce per digerire i cibi) è cancerogeno: affermazione che ha lo stesso valore scientifico che dire che la luna è fatta di marzapane. Ma a quanto pare diversi giudici con la scienza non hanno un buon rapporto, come dimostrano le vicende Stamina, vaccini etc. etc.

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Massimiliano Montes

circa 11 anni fa - Link

Maurizio, non sono coperte da segreto istruttorio. Faccele leggere. Così capiamo se sei stato veramente non continente (eccesivo) oppure no

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maurizio

circa 11 anni fa - Link

Qualcosa di più su quanto scrissi sul blog di millevigne: http://millevigne.it/index.php/blog/item/271-la-cicuta-di-velenitaly

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maurizio

circa 11 anni fa - Link

Segnalo anche questo articolo, davvero magistrale (non perché mi difenda, ma per i concetti che esprime) , di Alessandra Biondi Bartolini, una divulgatrice scientifica che ho l'onore di avere tra i collaboratori di Millevigne http://www.innovino.it/wordpress/londa-lunga-dei-veleni-di-velenitaly/#comment-438

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Giovanni Corazzol

circa 11 anni fa - Link

mi auguro Maurizio voglia intraprendere la via del ricorso mettendo le comunità che frequentiamo nella condizione di poter essere utile. Il merito, Montes, delle cose espresse è, dal mio punto di vista, irrilevante. voglio poter scrivere aspramente. voglio poterlo fare anche se non ho la competenza di Maurizio Gily.

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Massimiliano Montes

circa 11 anni fa - Link

La mia è curiosità. Non conosco questo articolo di Maurizio Gily. Nell'ordinanza di rinvio a giudizio il gip avrà citato le frasi che ritiene lesive, sarei curioso di conoscerle. Una cosa è esprimersi aspramente, altro è se attacco personalmente qualcuno e lo offendo. Non mi posso stupire se poi quello mi querela. Secondo me per essere stato condannato Gily deve avere veramente esagerato.

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maurizio

circa 11 anni fa - Link

Caro Giovanni, grazie a tutti voi la mia ritrosia sta arretrando e probabilmente ci sarà un crowdfunding per affrontare il processo di appello, non avendo io, purtroppo, i soldi di Berlusconi. Ci sono a mio avviso due aspetti. Uno è l'assurdità di colpire un reato di opinione con la scusa della continenza. Mi spiego meglio: se dico che Tizio è un pedofilo e non è vero è diffamazione; ma se dico che è un cretino è un'opinione. Tizio ha diritto a replicare che il cretino sono io e perché, e se mi dà un calcio nel sedere ha l'attenuante della provocazione. Ma il fatto stesso che possa rivolgersi a un tribunale per avere giustizia è assurdo. In America un giudice gli riderebbe in faccia, e se insistesse sarebbe oltraggio alla corte. Nel mio caso però non è successo neppure questo: perché il fatto che alcune cose scritte da Tessadri siano parto di fantasia o di incompetenza o di incomprensione della realtà, in ogni caso siano false, non è un'opinione, ma un fatto accertato. Quindi io vengo effettivamente condannato per aver scritto la verità, e cioè che lui ha scritto una falsità.

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Nic Marsél

circa 11 anni fa - Link

Se come dici (e non ho modo di dubitarne) non hai fatto uso di turpiloquio, hai tutta la mia solidarietà. Tuttavia mi vorresti spiegare che razza di "opinione" sarebbe affermare pubblicamente che "Tizio è un cretino"? Il buon senso mi suggerisce che si tratta solo di un insulto che, a seconda del contesto, potrebbe configurarsi come lesivo della dignità personale o professionale. Poi magari la legge funziona in modo diverso, ma sarebbe a mio parere una legge iniqua. Rivendichiamo davvero la libertà d'opinione, non quella di insultare. Che tu sia stato condannato per aver scritto la verità (e cioè che lui ha scritto una falsità) è inquietante.

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Massimiliano Montes

circa 11 anni fa - Link

Maurizio lungi da me l'idea di colpevolizzarti. Semplicemente non conosco il testo incriminato, che spero mi manderai per email. Però... se dici che uno è pedofilo non commetti reato di diffamazione, ma di calunnia. Perché lo accusi di un reato che non ha commesso. Se il tizio si incavola ha due possibilità: o ti aspetta sotto casa e ti rompe le gambe o ti querela, e credo che la soluzione giudiziaria debba essere sempre l'unica praticabile. Se dici a uno che è un cretino o altre amenità commetti un reato più lieve, la diffamazione, che ti assicuro verrebbe punita anche in USA. Tu, con le tue affermazioni, lasci intendere che i giudici che ti hanno condannato non conoscono la legge o sono stati eccessivi. Non possiamo applaudire i giudici solo quando condannano Berlusconi e prenderli per idioti se condannano te.

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maurizio

circa 11 anni fa - Link

Nic Marsel non sono d'accordo, è un insulto ma anche un'opinione, e Dio sa quanto motivata in alcuni casi. Chi si ritiene offeso può chiedere rettifica, replica, scuse, ma è assurdo che si intasino i tribunali civili perché qualcuno ti ha dato del cretino. In altri paesi la legge non prevede che in questi casi si vada in giudizio. Comunque è una discussione puramente accademica, perché nel mio caso non è quello che è successo. Non ho dato del cretino a nessuno, al massimo, e in modo molto indiretto, del'ignorante, ma l'ignoranza l'ho anche dimostrata tecnicamente.

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maurizio

circa 11 anni fa - Link

Ho citato un caso astratto (scrivere che Tizio è un cretino) per spiegare che il mio caso è del tutto diverso, non che è uguale. Forse ho detto cose non del tutto corrette sul piano giuridico, ma chi voleva capire ha capito (se il reato di diffamazione a mezzo stampa non fosse perseguito in modo duro e arbitrario e quasi sempre a favore di chi ha più potere l'Italia non sarebbe 11 posti dietro il Burkina Faso nella classifica della libertà di stampa). Chi cercava un pretesto per polemizzare e dimostrare la sua superiore conoscenza della materia ha avuto giustamente occasione di farlo, e buon pro gli faccia. Anzi se vuoi Montes te lo dico: hai ragione, il giudice ha ragione, l'Espresso ha ragione, Tessadri ha ragione, io ho torto e sono come Berlusconi. La sentenza non te la mando, tanto al di là di qualche frase di circostanza hai già emesso la sentenza, in nome del popolo italiano, Come previsto dalla legge, hai diritto di replica. Ma per me finisce qui.

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giulo

circa 11 anni fa - Link

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa ... Piuttosto, Maurizio, avvisaci quando sarà attiva la pagina della raccolta fondi su buonacausa.org, che al momento non sono riuscito a trovare. g

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make better

circa 11 anni fa - Link

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