Il sindaco Marino beve Vintage Tunina e qui ci chiediamo se è un altro pezzo del gombloddo
di Fiorenzo SartoreIn un post molto condiviso sulle reti sociali Francesco Luna si domanda perché, ultimamente, “sparano tutti contro il sindaco di Roma”. Nel pezzo che vi consiglio di leggere per intero, l’autore suggerisce che la colpa non stia tanto nelle mancanze del sindaco, quanto in un accanimento dovuto alle sue decisioni impopolari, che hanno toccato centri di potere precedentemente intoccabili. Sarebbe una visione complottista se non fosse, appunto, che il post è molto puntuale nella ricostruzione.
Quindi, condizionato da quella lettura, mi chiedo se l’ultima notizia in ordine di tempo che tira in ballo Marino non sia un’altra tessera di quel mosaico. Scrive Repubblica: caso Marino, ristoratore accusa «E’ venuto con la moglie, altro che cena di lavoro».
Ora appunto sarà che io sono diventato complottista, ma questo articolo mescola allegramente fatti un po’ distanti tra loro.
1. Il 26 ottobre 2013 Marino cena al ristorante Sapore di Mare. La cena viene pagata con la carta di credito in dotazione al sindaco, quindi la carta aziendale, diciamo. Questo è lo scontrino, dove tra l’altro c’è, alla voce vino, un Vintage Tunina di Jermann a 80 euro.
Nell’articolo di Repubblica si fa presente che lo scopo pubblico di tale cena, un incontro con appartenenti alla Comunità di Sant’Egidio, è smentito da esponenti della Comunità stessa. Che dire, dopo che ti ha scaricato un Papa, ci sta pure che ti molli Sant’Egidio. Comunque il sindaco presenta un documento nel quale attesta la funzione pubblica di quella cena. Marino aveva fatto la smentita, ma finisce smentito. Il polverone è fitto quindi che ci vuoi fare, diamo addosso al sindaco.
2. L’articolo di Repubblica in realtà riporta la testimonianza di un altro ristoratore, che in un altro ristorante (La Taverna degli Amici) ha avuto a cena il sindaco in un’altra data, il 27 luglio 2013. Nel filmato-intervista si esibisce anche la ricevuta, per 120 euro. Che c’entra tutto questo con lo scontrino da 150 euro? Niente, ma Repubblica titola volentieri “è venuto con la moglie, altro che cena di lavoro”, in fondo sempre cene di Marino sono. Tutto questo in quanto il ristoratore afferma che quella sera Marino era con la moglie: quindi una roba privatissima.
3. A ‘sti punti si fatica a capire se e come la seconda cena con la moglie sia stata pagata dal sindaco con la carta aziendale, oppure dal privato cittadino Marino. Repubblica dice la cifra di 120 euro, relativa quindi alla cena numero due, si ritrova nelle ricevute pubblicate online “dallo staff dell’inquilino di palazzo Senatorio (quindi pagata con la carta di credito per le spese di rappresentanza del sindaco, in questo caso 120 euro)”. Questo, in quanto “la nota allegata alla ricevuta spiega che il sindaco ha cenato alla Taverna degli amici con un rappresentante della World health organization”. Il documento in questione è quello qua sotto, ma nell’articolo è illeggibile.
Bisogna allora cercare nel corpulento PDF per capire che sì, anche il conto da 120 euro è registrato come spesa istituzionale.
4. Sia come sia, abbiamo un ristoratore della piazza romana che, dopo aver dichiarato di avere poca memoria, ricorda perfettamente una bottiglia di Vintage Tunina (di nuovo quello? Che enofilo abitudinario ‘sto Marino) ma stavolta a 55 euro, servita due anni fa (quindi dobbiamo fidarci del ristoratore), alla cena alla quale non c’era nessun ospite istituzionale ma solo la moglie.
5. Il nostro intervistato ci mette pure il carico. Vista quella comanda e ricordando il vino in questione, di nuovo Vintage Tunina, ha pensato: “hai capito come si tratta il sindaco?”. Ecco, arrivato qui ho avuto il momento profondamente complottista. Non so voi, ma io quando penso a bevute di oligarchi da fine impero a spese del contribuente penso a grandi formati di Krug millesimati, mica a Jermann. Invece, ecco fatto: il sindaco è ritratto come crapulone a nostre spese. Ma io dico, Jermann? 55 euro? Via, si impegni, signor sindaco, si poteva fare molto di più. Eppure tanto basta per trasmettere l’immagine di un sindaco che si concede lussi sibaritici – diamine, un vino da 55 euro! Mormora ammirato il ristoratore. E qui capisci che a Roma evidentemente Jermann (per carità, buonissimo eh) è considerato luxury pesante.
Poi uno dice che divento complottista. Il ristoratore che ricorda con deferenza di aver venduto chissà quale etichetta ancora dopo due anni mi fa pensare che la scena commerciale romana sia un po’ in crisi. Comunque, notizia di oggi, Marino annuncia rimborsi: considerando che la pezza pare peggio del buco, i complottisti non dovranno lavorare più tanto. Presto Roma avrà un nuovo sindaco meno viveur, e qui ci chiederemo se beve acqua minerale.
[Immagini: Cellar Tracker, Repubblica]
10 Commenti
Sergio
circa 9 anni fa - LinkMinerale? ma sei matto? casomai acqua in caraffa, del rubinetto (che molti chiamano appunto "acqua del sindaco". Mica male la differenza di prezzo dello stesso vino tra i due locali....
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 9 anni fa - LinkIo a Roma ci vado spesso, e ogni volta mi pare un po' peggio. Certo non è tutta colpa di Marino, ma è sindaco da diverso tempo e se fosse capace qualcosa avrebbe potuto cambiare. Invece buche, sporcizia e incuria peggiorano. Per questo se ne dovrebbe andare, il resto sono chiacchiere. Con ciò ho esaurito i discorsi seri, e dalla prossima torno alle stupidaggini sul vino.
RispondiEmanuele
circa 9 anni fa - Link"Marino è un diligentissimo e piuttosto morigerato re travicello. Riesco di tanto in tanto a farmelo risultare simpatico quando, nel cartone animato che è la Roma di oggi, trovandomelo davanti avrei la tentazione di accelerare e metterlo sotto; ma un istante prima di farlo, guardo nello specchio retrovisore e vedo Signorello, Giubilo, Veltroni, Rutelli, Alemanno e le varie, antiche emanazioni andreottiane a Roma, gli Sbardella, gli Evangelisti... Così freno di colpo, lo risparmio, magari gli mando i mortacci ma mi rassegno a lui." (cit.)
RispondiPaolo A.
circa 9 anni fa - LinkSiamo di fronte ad una delle poche operazioni realmente bipartisan mai avvenute nell'Italia repubblicana: destra e sinistra che si saldano e stritolano un uomo certamente debole e pieno di difetti ma che altrettanto certamente era seriamente intenzionato a rompere con un sistema consolidato, per tornare a sedersi al tavolo e ricominciare, in santa pace, a mangiare.
Rispondicapex
circa 9 anni fa - LinkOrmai con Marino è come sparare sulla Croce Rossa, certo che lui ci mette del suo come si muove pesta una m....sembra lo faccia apposta. Ma dico io sei il sindaco di Roma, a Roma c'è il Vaticano e tu vai negli Stati Uniti per incontrare il Papa??? Mah!
RispondiEnrico Bartoli
circa 9 anni fa - LinkLe polemiche sono tante ed inutili . Non sono certo due o tre cene fatte a "scrocco" dei contribuenti, se effettivamente fatte, a far giudicare l'operato del Sindaco Marino. Marino è impresentabile a causa della legge da lui voluta sulla chiusura dei manicomi crinali. La legge di fatto lascia a piede libero persone che devono essere curate e che sono un pericolo pubblico. Invece di proporre una legge per migliorare sotto tutti i punti di vista la condizioni di questi malati, ha fatto una legge assurda riversando sulla comunità tutti i vari problemi. Così assurda che governo e parlamento pospongono continuamente la chiusura di alcuni manicomi (es. Montelupo F.no) perché non sanno come fare a controllare e curare dei pazzi criminali.Lo avrà fatto per far risparmiare lo Stato e bere i risparmi in vini diciamo molto buoni, ma sempre normali? Non credo! È questa metodologia di pensiero che va combattuta.Non è certo aver " contrabbandato " un paio di cene in due anni. Con tutte quelle che avrà fatto, può aver fatto anche confusione e su questo lo posso capire perché anche a me, quando lavoravo e avevo tante cene o pranzi,capitava talvolta di sbagliare i nomi degli ospiti o inserire qualche spesa che necessitava di ultriore autorizzazione, ma trovavo sempre, insieme all'ufficio del personale, la soluzione.
Rispondialessandro c.
circa 9 anni fa - LinkIo non c redo che siano due cene da 100 euro a poter far dire che un politico è scorretto. Quanti di voi, dotati di partita iva vostra o del vostro datore di lavoro non hanno fatto passare una cosa per un'altra? Tutti vergine? E quei soldi così sottrattti "allo Stato" non sono esattamente gravi quanto la cena da 100 euro di un Sindaco. Ah certo lui è Sindaco e dovrebbe dare l'esempio, ma tutti voi che lo condannate un esame di coscienza ve lo fate? E poi ancora una domanda: il problema a Roma è il Sindaco o le migliaia di persone che non fanno bene il loro lavoro? No certo, è del Sindaco che raccoglie una città a pezzi, eredità di decine di anni di malgoverno e di una certa inciviltà abbastanza diffusa e che in un paio di anni doveva risolvere i problemi!
Rispondiantonio
circa 9 anni fa - LinkProprio ieri quei cattivoni del Fatto Quotidiano sono andati ad intervistare il ristoratore fiorentino preferito da Renzi quando era presidente della provincia e poi sindaco, andate a leggerlo e poi valutate l'uomo che ha massacrato Marino: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/11/renzi-il-ristoratore-fiorentino-era-sempre-qui-fatturavo-al-comune/2117153/
Rispondisergio
circa 9 anni fa - Link"l’uomo che ha massacrato Marino" . Anche ieri la Pravda(Repubblica) ha rovistato nella spazzatura di Marino. Tra non molti anni i Romani lo rimpiangeranno. Intanto il ducetto ha paura delle primarie.
Rispondiantonio
circa 9 anni fa - LinkMa no Sergio, ha già in mente due candidati bipartisan che sbaraglieranno le primarie: Buzzi e Carminati :-))
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